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Castello di Mondolfo Patrimonio dell’Unesco?

Notizia pubblicata il 22 marzo 2010



Categoria notizia : Cultura


Che anche il Castello di Mondolfo possa essere inserito fra i siti Unesco dichiarati patrimonio dell’umanità? La cosa potrebbe non essere lontana, se andrà in porto quanto recentemente dichiarato dalla Provincia di Pesaro e Urbino. Nel Consiglio provinciale dedicato alle strategie di sviluppo turistico tenuto a Saltara presso la storica Villa del Balì, l’assessore provinciale Davide Rossi ha infatti anticipato come “tutta la nostra provincia potrebbe diventare patrimonio dell’umanità.

Urbino lo è già”, aggiungendo come “il ministero crede profondamente alla nostra proposta di estensione dello status Unesco anche alle fortificazioni militari di Francesco di Giorgio Martini: la domanda potrebbe essere presentata nel 2011 e sarebbe l’unica candidatura per l’Italia”. Ecco dunque l’inserimento del Castello di Mondolfo, attraverso questa candidatura “collettiva”. Le mura castellane della città sono state dettagliatamente studiate nell’ambito della collana dedicata a “Le Mura delle Marche” dal noto studioso architetto Gianni Volpe. Francesco di Giorgio Martini è ampiamente intervenuto nella rivisitazione globale delle mura del castello di Mondolfo, che racchiudono il borgo murato sulla sommità della collina, dandole la sua inconfondibile attuale fisionomia militare.
Come è noto, per essere inclusi nella lista del Patrimonio dell’Umanità i siti devono avere valori di universalità, unicità ed insostituibilità e devono soddisfare precisi e rigidi criteri stabiliti dal Comitato per il Patrimonio dell’Umanità: evidentemente il genio militare del senese Francesco di Giorgio Martini, con le sue numerose realizzazioni nell’ambito del Ducato d’Urbino accolgono queste caratteristiche. Negli ultimi anni, del resto, il Comune di Mondolfo ha investito per curare i restauri al tracciato martiniano, rimanendo solo un minimo tratto da completare sul lato dei camminamenti interni. L’assessore provinciale Davide Rossi rilancia anche con questa iniziativa sui “consumi culturali”: “E’ un settore che si è consolidato anche negli anni della crisi. E su cui occorre investire”.