Castrocaro, Gli scavi riportano alla luce meraviglie nascoste nel castello
Notizia pubblicata il 17 ottobre 2007
Categoria notizia : Turismo
UN AUTENTICO tesoro sommerso, riaffiorato dalle macerie e dall'oblio del tempo.
 E' ciò che gli increduli progettisti del restauro del castello di Castrocaro si sono trovati davanti nei giorni scorsi.
Durante la prima fase dei lavori per riportare a nuova vita gli arsenali medicei, sono infatti tornati alla luce locali ad oggi sconosciuti.
Gallerie alte fino a 10 metri, ambienti sotterranei di fattura rinascimentale ottimamente conservati, rimasti nell'oscurità per almeno 400 anni.
L'estrazione delle enormi quantità di macerie che ingombrano le 'cannoniere' ha dato vita ad uno svuotamento, che ricorda nella esecuzione gli scavi di Pompei.
Un'opera minuziosa che sta restituendo alla vista un incredibile gioiello architettonico.
Tra i più entusiasti dell'inatteso rinvenimento Elio Caruso, presidente della Pro Loco e direttore del complesso museale della fortezza.
"Si tratta di una scoperta di grande interesse - dichiara -: sale e gallerie di straordinario impatto visivo, con altezze inusuali, dai 6 ai 10 metri, che paiono costruite per accogliere non uomini ma giganti". Gli arsenali vennero eretti nella prima metà del Cinquecento per volere della Repubblica fiorentina prima, di Cosimo de Medici poi, quando le nuove e più potenti armi da fuoco costrinsero a rinforzare maggiormente la parte sud della rocca di Castrocaro.
Dei vasti ambienti di recente scoperta, un compendio rinascimentale unico in Italia per tipologia e ampiezza, si sospettava da tempo l'esistenza, grazie al ritrovamento di antichi disegni conservati all'Archivio di Stato di Firenze. Schizzi utilizzati da due giovani studentesse, Elisabetta Caruso e Michela Chesi, per redigere la tesi di laurea in architettura proprio sul riuso museale delle cannoniere.
Da quella tesi, che le due neolaureate e il loro relatore, il prof. Domenico Taddei, misero successivamente a disposizione del Comune, é sortito il progetto di recupero. A firmare il piano di restauro proprio il prof.
Taddei, docente all'Università di Pisa, affiancato da un valente pool formato dagli architetti Roberto Pistolesi, Giovanna Taddei e Guido Arfelli. Un progetto finanziato dal Comune termale, dalla Provincia e dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì.
"La straordinaria originalità dell'edificio e dei suoi ambienti, al di fuori di ogni schema consueto - conclude Caruso - rappresenta una costruzione fortificata stilisticamente originale e innovativa, una vera eccellenza storico-architettonica nel panorama italiano, che una volta resa agibile si trasformerà in una grossa opportunità culturale e turistica per Castrocaro".