Rimini la proposta di Schifani e Brambilla. I casinò a cinque stelle L’idea piace a Rimini e Riccione. S. Marino dice no
Notizia pubblicata il 02 marzo 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
QUESTA volta è San Marino a non fare una piega di fronte all’«apertura» di Renato Schifani, presidente del Senato che vuol rimettere in pista le case da gioco.«Il casinò? Nel nostro programma c’è scritto che per 5 anni non se ne parla. E non se ne parlerà».
Taglia corto Marco Arzilli, neo Segretario alle attività produttive della Repubblica, deludendo, senza saperlo, il vicesindaco di Rimini nonchè assessore al Turismo, Maurizio Melucci: «San Marino sarebbe la sede naturale di un casinò della riviera romagnola - attacca - e servirebbe sia a noi che a loro. Ma non mi faccio molte illusioni: è 35 anni che sento parlare di un casinò.
Personalmente sono favorevole anche perchè fra i riminesi che vanno a Venezia o nella case da gioco dell’Istria, fra le bische che ogni tanto saltano fuori e adesso Internet, credo che un casinò sia il sistema più controllato e controllabile. E che possa portare concreti vantaggi al territorio. Fra l’altro, le case da gioco autorizzate in Italia potrebbero aprire sedi decentrate e so che qualcuno sta trattando. A questo punto proseguire nei veti sarebbe ipocrita».
La vede come un’opportunità anche il sindaco di Riccione Daniele Imola «Per stimolare gli investimenti alberghieri che oggi sono al palo». Imola, insomma, sposa appieno la proposta del Sottosegretario Michela Brambilla di destinare le future case da gioco alla clientela di hotel a cinque stelle: «Sarebbe un modo per ridare finalmente vita al grand hotel di Riccione - prosegue il primo cittadino della Perla Verde - e stimolare le grosse catene alberghiere a realizzare alberghi di lusso sulla nostra riviera».
Riccione alla roulette ha sempre strizzato l’occhio. Contatti con le case da gioco nazionali per realizzare una dependance?
«Avevamo intavolato un discorso con Saint-Vincent, ma non se n’è fatto nulla. E non mi faccio illusioni. L’unico casinò ‘emanazione’ di uno già esistente, guarda caso è stato aperto a Malta».
L’onorevole Sergio Pizzolante, responsabile nazionale del Dipartimento turismo di Forza Italia vede grandi potenzialità dietro l’apertura di case da gioco negli hotel a 5 stelle: «Il mercato del gioco è in crescita, l’Italia è un mercato enorme e far finta che non esistano Internet e mille altre forme di gioco d’azzardo è semplicemente ipocrita. Certo, bisogna alzare la guardia, ma credo che case da gioco di piccole dimensioni siano più controllabili. Oggi come oggi senza un incentivo come questo nessuno investirebbe somme ingenti patrimonio alberghiero della nostra costa. E’ evidente che agli enti locali andrebbedestinata una parte della tassazione per riqualificare di pari passo le località».
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