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Casa Museo Morandi Bologna
Notizia pubblicata il 17 ottobre 2009
Categoria notizia : Turismo
C'è anche una grande biblioteca con oltre seicento volumi, fra libri d'arte, testi letterari e poetici, ma soprattutto monografie e cataloghi di mostre degli artisti italiani e stranieri che apprezzava di più, da Giotto a Piero della Francesca a Rembrandt.
Libri a volte acquistati, spesso regalati da qualche amico, come quello su Cézanne datato 1914: glielo inviò Emilio Cecchi, dentro c'è un'acquaforte originale del pittore francese. Sono i libri di Giorgio Morandi, conservati in quella che fu la sua casa bolognese.
Da oggi è possibile consultarli, insieme a tanti altri documenti, quadri della collezione privata, lettere e attrezzi da lavoro appartenuti all'artista, curiosando fra tele e pennelli, violando, quasi, la sua più intima quotidianità: dopo un accurato restauro filologico degli ambienti realizzato dal Comune di Bologna con il contributo di Unindustria, su progetto dello studio di architettura Iosa Ghini, riapre i battenti al pubblico Casa Morandi, l'abitazione di via Fondazza 36 in cui il maestro ha vissuto e lavorato fino al 1964.
Una casa da cui si allontanava raramente, a parte qualche passeggiata per le vie del centro storico, trasformandola, così, in una sorta di prigione volontaria. luogo di memoria e di ricerca forsennata, in Casa Morandi rivivono atmosfera e oggetti dell'artista, in particolare il suo studio (la stanza più luminosa di tutte), dove dipingeva e dormiva, e dove trascorreva, in silenzio, ore interminabili, è stato ricomposto
con fedeltà all'originale.
A disposizione dei visitatori c'è poi una sala di lettura e uno spazio polivalente per iniziative culturali, incontri e seminari, installazioni audio-video e tecnologie multimediali.
La riapertura di Casa Morandi è una nuova opportunità per approfondire e conoscere ancora più da vicino l'artista e tutto il mondo che lo circondava. Un altro tassello si aggiunge al percorso espositivo dedicato al pittore delle nature morte e delle “bottiglie”, di cui fa già parte il patrimonio custodito dal Museo Morandi, inaugurato nel 1993 a Palazzo D'Accursio grazie alla preziosa donazione di Maria Teresa Morandi, sorella del pittore, che con lui condivise la casa di via Fondazza, insieme alla madre e ad altre due sorelle