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Carmen Consoli

Notizia pubblicata il 12 marzo 2006


Carmen Consoli

Una nuova tournée per Carmen Consoli: sette appuntamenti da non perdere!
Per proporre il suo nuovo, attesissimo album, Carmen Consoli ha deciso di incontrare il suo pubblico con una nuova tournée che la porterà in sette città: Palermo - Palasport (9 maggio), Catania - Palacatania (11 maggio), Napoli - Palapartenope (13 maggio), Roma - Palalottomatica (15 maggio), Firenze - Mandela Forum (17 maggio), Bologna - Palamalaguti di Casalecchio di Reno (19 maggio), Milano - Forum di Assago (22 maggio).

Carmen Consoli nasce a Catania nel 1974. A nove anni inizia a suonare la chitarra elettrica, a quattordici si esibisce già con una cover band di rock-blues, i Moon Dog?s Party, e dopo aver accumulato altra esperienza nel giro blues romano torna a Catania, dove - sotto la guida di Francesco Virlinzi, produttore e titolare della Cyclope Records - realizza il suo primo album «Due parole», un?affascinante raccolta di quadretti pop rock in chiave elettroacustica. Il CD contiene «Amore di plastica», proposto al Festival di Sanremo del ?96, e impone Carmen all?attenzione di critica e pubblico per la sua unicità canora, compositiva e interpretativa; seguono un lungo tour italiano e le prime partecipazioni a manifestazioni importanti (dal Concerto del 1° maggio di Roma a Sonoria, dal Premio Recanati al Premio Tenco). Nel 1997 Carmen ritorna a Sanremo con «Confusa e felice», che lancia il nuovo album dallo stesso titolo. é un disco nel complesso più elettrico e «sporco» del precedente, che conferma il talento dell?artista e colpisce soprattutto con episodi come «Venere», «Blunotte», «La bellezza delle cose», «Per niente stanca» e «Fino all?ultimo». Il grande successo (oltre 120.000 copie vendute) è sottolineato dai concerti, nei quali Carmen mette in luce la sua verve di performer grintosa e passionale. Il terzo album, «Mediamente isterica», esce nel 1998 e segna un ulteriore passo in avanti. La scaletta, ben sintetizzata dal singolo apripista «Besame Giuda», è un concentrato di energia dove testi graffianti e un suono tanto potente quanto capace di liberare melodie purissime esaltano l?impareggiabile intensità di Carmen. Oltre a confermare l?approvazione del pubblico per le nuove canzoni (si ricordano «Geisha», «Puramente casuale», «Autunno dolciastro», «Eco di sirene», «Contessa miseria»), le due tournee che si snodano per buona parte del 1999 portano a maturare la cruciale svolta artistica poi fotografata dal quarto CD. « Stato di necessità», lanciato a Sanremo con «In bianco e nero», è uno dei protagonisti del mercato discografico del 2000: in primavera il brano del festival, un pop-rock di ispirazione anni ?60 tra il frizzante e il malinconico, è il più programmato dalle radio, mentre l?estate è dominata dalla bossanova «Parole di burro». Il fortunatissimo tour estivo non è però sufficiente a placare gli ardori di Carmen, che in autunno riparte con una brillante serie di esibizioni teatrali nelle quali ampi stralci del repertorio - dai classici ai gioielli nascosti - sono reinventati in chiave acustica. Intanto, «Stato di necessità» continua a offrire spunti: dopo «Orfeo» il quarto singolo è la splendida, toccante «L?ultimo bacio», divenuta tema portante dell?omonimo, apprezzatissimo film di Gabriele Muccino (nel quale Carmen ha anche un piccolo cammeo), che riporta l?album in classifica e gli consente di superare le 200.000 copie vendute. A suggello di un periodo esaltante piovono i riconoscimenti, tra i quali due Italian Music Awards, due Premi Italiani della Musica e il Nastro d?argento del Film Fest di Taormina.Nel 2001, a seguire alcune date in Francia, «Stato di necessità» esce al di là delle Alpi con l?aggiunta di due episodi tradotti in francese e una cover di Serge Gainsbourg realizzata con la produzione artistica di Henri Salvador. In estate è la volta del concerto nella suggestiva cornice del Teatro Greco di Taormina, dove Carmen è accompagnata dell?Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina diretta da Paolo Buonvino: l?evento, dal quale sono tratti il CD (e il film, disponibile in formato DVD e VHS) «L?anfiteatro e la bambina impertinente», è poi replicato per due sole situazioni tra loro antipodiche, al centro sociale Leoncavallo di Milano e all?Accademia di Santa Cecilia di Roma, consacrazione definitiva di un talento privo di termini di paragone. Contemporaneamente la Giunti pubblica la prima biografia ufficiale dell?artista, Quello che sento - Il mondo, i pensieri, la musica di Carmen Consoli. Il carisma e il coraggio di Carmen Consoli stanno per essere ribaditi dal nuovo, policromo album di materiale inedito, «L?eccezione», disponibile dal prossimo 25 ottobre. Nessun dubbio sul fatto che manterrà le promesse del titolo, lo stesso del singolo che dal 20 settembre è nelle radio.        Carmen commenta le sue nuove canzoni   Pioggia d?aprile «é dedicata ad Acitrezza, un paese sul mare vicino Catania. La pioggia è d?aprile perché è a primavera che amo fare passeggiate da quelle parti: quando sta per piovere si vedono i contadini e le donne che si affrettano a raccogliere e coprire le loro cose prima dell?arrivo della tempesta, e quest?immagine mi ha rapita. C?è un richiamo all?attesa dell?estate, del sole, e nelle atmosfere musicali mi è venuto naturale legare Catania al Brasile.» L?eccezione « Sostanzialmente il brano affronta il tema della tendenza a prendere una strada diversa da quella nella quale si crede, uniformandosi alla massa, sia perché si è manovrati e sia per calcoli di convenienza tutti da verificare. Quale sarà il prezzo dell?aver rinunciato a se stessi? Chi decide di privarsi della propria anima, se è vero che a ogni rinuncia corrisponde una contropartita considerevole, dovrebbe aver ricevuto in cambio il Paradiso, ma siamo sicuri che sia davvero così?» Mulini a vento « La canzone ha diverse chiavi di lettura. Quella più personale riguarda la lotta contro la malattia di una persona a me cara, morta l?anno scorso, che pur sapendo di essere condannata continuava a combattere e a sperare in un miracolo. Il concetto può però essere esteso a qualsiasi lotta contro un cancro che si sa di non poter sconfiggere, comprese certe situazioni politiche o sociali per le quali alcuni uomini sacrificano persino la propria vita: magari può sembrare che il loro impegno non sia servito a nulla, ma non è così. La lotta è una spinta, uno stimolo alla vita.» Fiori d?arancio «é una variazione ironica di un tema da me molto sentito, quello della paura dell?abbandono: non solo l?abbandono da parte del fidanzato, che sarebbe troppo restrittivo, ma dell?aspettativa che viene delusa. é un pezzo vivace, nato di getto tanto nelle parole quanto nella musica.» Matilde odiava i gatti « Una storia di solitudine agghiacciante. Questa Matilde, nella quale in una certa misura mi rifletto, inizia a sviluppare piccole intolleranze, e poi un autentico odio, verso cose e situazioni di anche scarsa importanza che per lei diventano un?ossessione. Matilde somiglia molto alla Contessa miseria di Mediamente isterica, come lei è sola e come lei è un frutto di questa società moderna: nel caso specifico, dell?individualismo, della moda di essere single con il monolocale, delle nevrosi e delle psicosi, della violenza che la porta a possedere con noncuranza una pistola con la quale uccide prima un gatto e poi se stessa.» Uva acerba « L?unica canzone d?amore del disco. L?idea alla base è quella di un mio fidanzato che si sente deluso da me per il modo in cui gestisco il nostro rapporto, al quale rispondo come nella favola: la volpe dice che l?uva è acerba quando capisce di non poterla raggiungere. In me non c?è astio né rimpianto, solo un po? di malinconia per quel che poteva essere e non è stato. Volevo trattare la questione con delicatezza.» Moderato in RE minore « Anche qui, come in Matilde odiava i gatti, l?argomento è la solitudine indotta da una società che predica l?autosufficienza. Il protagonista è un maturo professore di filosofia che, non avendo mai trovato una persona che gli facesse battere davvero il cuore, ha preferito il niente a un amore di plastica. Secondo me un essere umano, da solo, muore, ma per solo non intendo senza un compagno o compagna ma senza rapporti in genere; il professore è più positivo di Matilde perché si rende conto della sua condizione e quindi può ancora intervenire per cambiarla.»Masino « Dopo aver già realizzato undici pezzi, io e Maurizio Nicotra ci siamo messi a giocare con le tastiere e varie diavolerie tecnologiche fino a tirar fuori una bizzarra base musicale. Maurizio ha suggerito di trovare un testo, ma sia l?italiano che l?inglese non mi convincevano... e poi è nata questa filastrocca in siciliano, ispirata da un episodio autobiografico, i cui protagonisti sono un ipotetico Tommaso - Masino, appunto - che si arrampica su una scala altissima per cogliere le ciliegie e sua suocera che da sotto urla di scendere perché potrebbe cadere. é una storiella divertente, molto folk anche per via dei precisi riferimenti alla superstizione. Il contrasto tra la lingua siciliana e le sonorità elettroniche è curioso ma azzeccato.» L?alleanza « C?è dietro l?idea della ribellione alle convenzioni, che guida e anima un po? tutto ciò che scrivo. Il testo è un intreccio di espressioni usate in politica, ma il significato è molto più ampio e complesso. Se nella società l?imperativo è sopravvivere a ogni costo (il fine giustifica i mezzi), è lecito ricorrere anche al raggiro. In me è sempre radicato il valore della giustizia, della correttezza, della verità delle cose, ma ho capito che a volte occorre fingere per difendersi, per non soccombere: ho definitivamente abbattuto certi strascichi simil-cattolici, come quello di subire per poter affermare di essere sincera. Il brano è firmato con Massimo Roccaforte: le parole sono mie, la musica di entrambi in ugual misura. L?idea della chitarra 12 corde è sua.» Venti del nord « Parlo con la mia volontà come se fosse una persona: io le rivolgo un appello e lei sembra sorda, ma in realtà sono io che non ho la forza di tirar fuori certe cose. Volevo che fosse una canzone spoglia, tutt?altro che eclatante, perché è molto intima. L?ho firmata insieme a Salvo Distefano, mio amico e collaboratore da tantissimi anni: non avevo mai inserito in un disco un pezzo scritto con lui, e ci tenevo a farlo.» Eppur si muove «é l?evoluzione di un brano composto dieci anni fa, che si intitolava Regno primitivo. L?intolleranza mi irrita, e la Chiesa ? da secoli il manifesto dell?intolleranza. Galileo ha rischiato la condanna per eresia in quanto aveva dimostrato l?errore della teoria geocentrica che poneva la Terra, e quindi l?Uomo, al centro dell?Universo. Io, nel mio piccolo, ho patito questo terrorismo psicologico che tende a renderti succube e rassegnato alla sofferenza, alla privazione, al senso di colpa, e questa canzone lo esorcizza. Carmen « Avevo una melodia senza testo e così ho deciso di lasciarla strumentale, anche perché era una cosa che non avevo mai fatto prima. é un pezzo semi-improvvisato, suonato dal vivo, dove il clarinetto di Maurizio Nicotra svolge il ruolo che sarebbe stato della mia voce. L?ispirazione è molto jazzy, ma il mandolino di Massimo da all?insieme il mio solito tocco mediterraneo.»