L’artista che restaurò monumenti e mosaici. Un secolo fa moriva il pittore Carlo Novelli
Notizia pubblicata il 22 febbraio 2009
Categoria notizia : Cultura
UN SECOLO fa, il 24 febbraio del 1909, moriva il pittore e mosaicista Carlo Novelli, uno fra i tanti personaggi ormai del tutto dimenticati che con il loro prezioso lavoro contribuirono al restauro e alla conservazione del nostro patrimonio artistico.
Nato a Ravenna il 20 luglio del 1843, studiò pittura prima a Ravenna quindi all’Accademia di Santa Lucia di Roma. Non ancora ventenne, animato da ferventi sentimenti patriottici, prese parte alle vicende del Risorgimento combattendo nelle guerre del 1860-61. Durante il periodo trascorso nella capitale frequentò lo studio di Cesare Mariani, un pittore di una certa fama che molto operò a Roma e ad Ascoli Piceno e che in diverse occasioni si avvalse dell’aiuto del giovane allievo ravennate. Di questo sodalizio resta il carteggio ‘Lettere di Cesare Mariani, pittore, al suo discepolo Carlo Novelli, ravennate’ pubblicato nel 1902. Tornato a Ravenna nel 1869, partecipò al concorso per il posto di insegnante all’Accademia, concorso che si aggiudicò Arturo Moradei.
Fu poi nominato socio corrispondente dell’Accademia artistica Raffaello a Urbino. Fra il 1886 e il 1890 Novelli, che nel frattempo era entrato a far parte della Commissione conservatrice dei monumenti di Ravenna, rinnovò le parti della cupola del Battistero Neoniano, ormai sconnesse e labenti, precedentemente rifatte dal Kibel. Dopo questo intenso periodo ravennate Novelli si trasferì a Venezia per apprendere l’arte del mosaico e due anni più tardi lo troviamo di nuovo a Ravenna impegnato nei restauri di Sant’Apollinare in Classe, Sant’Apollinare Nuovo, San Vitale e il Battistero Neoniano. Paola Novara, nel suo libro ‘Pel bene dei nostri monumenti’, ricorda un episodio curioso legato al Battistero. Il 15 settembre 1897, a restauro ultimato, quando venne il momento di montare sulla cupola uno dei pannelli, Novelli si oppose giudicando impropria la ricostruzione.
LA FAMA di Novelli come restauratore varcò anche i confini dell’Italia e nel 1898 fu contattato dal governo greco per un saggio di restauri nei celebri mosaici di Dhafni. Carlo Novelli ebbe alle dipendenze come ‘garzone d’aiuto’ Giuseppe Zampiga, altro benemerito del restauro. Era nato a Ravenna nel 1860 da una famiglia che abitava nel Borgo Porta Nuova e studiò all’Accademia con Arturo Moradei. Attaccatissimo alla sua città, mai se ne allontanò tranne una breve parentesi milanese. Una volta Corrado Ricci gli chiese come mai non volesse andare a Milano per un restauro e lui candidamente rispose: «Perché non son buono di dormire altro che nel mio letto». Al che il Ricci gli disse: «Allora portatelo dietro!». Alla fine Ricci convinse Zampiga, che si recò a Milano. Carlo Novelli è sepolto nel cimitero di Ravenna dove egli stesso, come scrive Lorenzo Miserocchi, «si era preparato un monumentino di tipo gotico toscano».
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