Politicamente scorretto chiude in collegamento con il meeting delle etichette indipendenti

Parole e musica contro tutte le mafie. L’auspicio di Lucarelli: «Date alla cultura i fondi confiscati alle cosche»

«Noi, scrittori e cantanti, ai cattivi le cose gliele diciamo e gliele cantiamo». È la battuta con cui lo scrittore noir Carlo Lucarelli spiega il collegamento "naturale" tra la sua creatura, “Politicamente scorretto” che da quattro anni si tiene alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, e il Mei, il meeting delle etichette indipendenti di Faenza (Ravenna). Ieri, tra le
due rassegne, il primo collegamento telematico in contemporanea.
«Viene naturale, strano che non ci abbiamo pensato prima, siamo cugini - spiega Lucarelli a margine dei dibattiti che lo hanno visto impegnato con magistrati, familiari di vittime della criminalità organizzata, giornalisti - Noi scrittori di Politicamente scorretto, soprattutto di noir, e loro, musicisti, facciamo un pò la stessa cosa. Prendiamo stimoli dalla società e cerchiamo di raccontarli.
Ci sono realtà che fanno quello che fa l’hip hop quando racconta le gang di Los Angeles. Dà voce a questa realtà metropolitana, l’analizza. Non per dare la voce, chessò, alla camorra, ma
per spiegarla e quindi combatterla.
E' venuto naturale il collegamento. Perché il senso del nostro appello “Date alla cultura i fondi confiscati alle cosche” era proprio quello: tirate fuori i soldi per le cose giuste.