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Carife si affida a Grassano per il rilancio
Notizia pubblicata il 27 novembre 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
I CONTI L'istituto ha chiuso il semestre in rosso per 20,7 milioni a causa di maggiori accantonamenti sui crediti
La Cassa di Risparmio di Ferrara (Carife) punta al rilancio e si affida alle cure del nuovo direttore generale Giuseppe Grassano che, insediatosi il 23 settembre, sta lavorando al nuovo piano di sviluppo. Classe 1939, Grassano è banchiere di lungo corso, avendo guidato - limitando il curriculum agli ultimi 15 anni - la Popolare Milano, la Commercio & Industria, la Popolare Vicenza, la Popolare Cremona. Un tecnico di grande esperienza, richiamato in trincea per dare una mano a rilanciare una banca storica come Carife, anche se in difficoltà - come tutti - dopo la crisi finanziaria ed economica internazionale, che si fa sentire sempre più anche sulla solvibilità di molte Pmi italiane, con impatto negativo sui conti delle banche.
Carife ha chiuso in rosso i conti semestrali in rosso (-20,7 milioni di euro) proprio a causa dell'incremento degli accantonamenti su crediti (saliti da 29 a 64 milioni). Ma la macchina operativa, che opera in 21 province del Centro-Nord d'Italia con oltre 150 sportelli, ha continuato a marciare: la raccolta diretta è salita del 2,9% a 6,844 miliardi, gli impieghi dello 0,54% a 6,86 miliardi. Aumentando, nel contempo, sia il patrimonio di base che quello di Vigilanza. Le difficoltà, dunque, sono solo congiunturali. Ma esistono ampi spazi, sottolinea Grassano in una lettera inviata agli azionisti «per un rilancio del gruppo coerente con la solidità dei suoi fondamentali e nel pieno rispetto della sua tradizionale territorialità».
Tra gli obiettivi primari, sottolinea il nuovo direttore generale, c'è anche «il rafforzamento del rapporto con gli azionisti» poichè la delicata situazione della crisi economico-finanziaria richiede «un legame ancor più saldo con tutti gli azionisti e con il territorio di elezione di Carife». Grassano si dice convinto che le attuali difficoltà di Carife siano solo «contingenti», poichè «il gruppo ha tutte le qualità e le potenzialità per riprendere in modo efficace il proprio percorso di sviluppo, con il duplice obiettivo di rafforzare il suo posizionamento competitivo e il suo ruolo di motore della crescita del territorio». Pur ammettendo la «problematicità» dell'attuale situazione di Carife, Grassano ricorda che la crisi «ha investito un pò tutto il settore creditizio del Paese, per non parlare del mondo intero, in maniera in qualche caso drammatica. A causa dell'acuirsi delle difficoltà finanziarie delle imprese e delle famiglie, le banche hanno infatti dovuto sopportare una rapida espansione degli accantonamenti nei fondi rischi su crediti e nel deterioramento della qualità dei portafogli prestiti.
È una condizione che, nel caso di Carife, ovvero di una banca territoriale, dunque più impegnata di altre a sostenere, anche in un momento di grave crisi, l'economia del territorio e a salvaguardare il risparmio delle famiglie, ha pesato forse ancora di più».