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Incentivi a chi ristruttura e a chi allunga la stagione. Soddisfatti gli operatori di Cervia e Ravenna

Notizia pubblicata il 10 dicembre 2008



Categoria notizia : Turismo


ASSOCIAZIONI di categoria e operatori sono tutti in attesa di sapere se il Governo accetterà l’accordo firmato qualche giorno fa sui canoni demaniali. «Si tratta di un protocollo importante”, ripetono dal più piccolo gestore di stabilimento balneare, al più grande, ne condividono l’impostazione.

«Il sottosegretario Brambilla — afferma Giancarlo Cappelli, presidente regionale del Sib, il sindacato che fa capo a Confcommercio — ha capito le esigenze del settore e ha accolto quasi integralmente le nostre proposte». Così da gennaio gli oltre duemila bagnini della riviera emiliano romagnola, se Tremonti accetterà il protocollo firmato da Stato-Regioni e associazioni di categoria, si troveranno a pagare il 60% in più per le proprie concessioni, ma anche ad avere molti benefit. «Il 60 per cento — prosegue Cappelli — è equo e onesto. Ma al di là della cifra, finalmente si danno agli operatori delle indicazioni chiare». E’ questo che interessa ai gestori, avere la certezza delle proprie concessioni. «In questo modo — spiega Mauro Sansavini, presidente regionale Siba, il sindacato di Confesercenti — gli operatori hanno certezze e sono più disposti ad investire sulle proprie strutture e sull’innovazione».
TRA LE NOVITA’ del protocollo, c’è uno sgravio del 30% sul canone per chi fa interventi di riqualificazione di importi superiori a 50mila euro. L’idea piace agli operatori che fanno dell’innovazione il loro punto di forza, dal Bagno Franco a Pinarella, al Fantini a Cervia, agli stabilimenti dei lidi ravennati. L’accordo prevede inoltre uno sconto del 30% anche per quegli stabilimenti che stanno aperti più di otto mesi all’anno. «In questo modo — dicono gli operatori — si apre definitivamente la porta alla destagionalizzazione. E’ vero che ancora non sono tante le strutture che stanno aperte così tanto, ma qualche esempio positivo c’è, e ora viene riconosciuto». Chi fa di più, innovando sui servizi, insomma, viene premiato.
«IL VERO problema — spiega Graziano Parenti, di Ascom Ravenna — quando si parla di balneare è far capire ai politici le differenze che ci sono fra regioni. E’ chiaro che le spiagge come sono concepite da noi o in Toscana sono diverse da quelle in Veneto o in Puglia, ma il lavoro fatto a monte del protocollo finalmente dà spazio a tutti, senza penalizzare nessuno, per questo speriamo che il Consiglio dei ministri lo accolga così come è».
ATTUALMENTE tutti i bagni di Ravenna e Cervia sono in seconda fascia: la divisione fra alta vocazione turistica, normale e bassa determina anche il canone. La classificazione è di competenza della Regione. Entro il mese l’Emilia Romagna deciderà in merito alle proprie spiagge. Secondo l’assessore al turismo regionale, Guido Pasi «questo protocollo mette tutti d’accordo per la prima volta, ed è di importanza strategica. Noi abbiamo fatto molto per arrivare a questa stesura, che naturalmente è passibile di cambiamenti, ma che auspichiamo venga accettata dal Governo. Le differenze fra le diverse spiagge in Italia sono molte, ma l’accordo, sul quale per la prima volta aderiscono anche tutte le associazioni di categoria, non penalizza nessuno». E così, villaggi turistici e campeggi (soprattutto in Veneto, Puglia e nelle isole) avranno proprie tariffe, lo stesso dicasi per spiagge come le nostre, tutte entro i 5 mila metri quadrati di estensione, che non verranno penalizzate da canoni eccessivi. Le tariffe, se passeranno, saranno retroattive, fino al 2004. Ma tutti gli stabilimenti della nostra provincia di Ravenna sono in attivo coi pagamenti e quindi ora si guarda solo al futuro.
DANILO Piraccini, presidente della Cooperativa bagnini di Cervia manifesta tutta la propria soddisfazione. «Si tratta di un protocollo e dobbiamo aspettare che diventi decreto legge, ma l’ottica è quella buona e dimostra grande apertura. Gli aumenti per gli operatori ci saranno, inevitabili, e saranno importanti, ma ci sono anche novità, come l’attenzione alla destagionalizzazione e alle realtà più piccole. Intanto stiamo facendo le prime proiezioni dei costi, se dovesse passare questa ipotesi».

foto di http://www.flickr.com/photos/nicholasjon