I NUOVI PROGETTI
Notizia pubblicata il 18 febbraio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
SONO PASSATI quasi vent’anni. L’università arrivò a Cesena nel novembre del 1989, quando l’apertura dell’anno accademico vide anche l’inaugurazione di una nuova ‘succursale’ romagnola di Bologna
I precursori furono i docenti e gli studenti che si iscrissero ai corsi di scienze dell’informazione, la cui sede è in via Sacchi, a due passi dalla Biblioteca Malatestiana. «Da allora ad oggi sono cambiate tantissime cose — l’assessore alla scuola Daniele Gualdi tira le somme degli anni passati —. Ovviamente non possiamo paragonare la nostra università con quella di Bologna, però di certo abbiamo iniziato a percorrere la strada giusta. Questi generi di cambiamenti hanno bisogno di lunghi periodi per essere assimilati e Cesena sta rispondendo molto bene. Una università radicata e integrata nel territorio è un’ottima risorsa per la città che la ospita, sia dal punto di vista delle prospettive occupazionali dei giovani che la frequentano, sia da quello della crescita e dello sviluppo del territoro.
Oggi in città ci sono cinque facoltà: scienze dell’informazione, psicologia, architettura informatica e scienze alimentari. Sempre più studenti scelgono Cesena per i loro studi, compresi tanti ragazzi che vengono da fuori e che dunque per un periodo importante della loro vita decidono di trasferirsi qui. Per loro stiamo realizzando luoghi come l’ex Macello, dove in un unico contesto si uniscono alloggi e aule studio attrezzate con gli strumenti più moderni, in modo da consentire ai ragazzi di studiare nelle migliori condizioni possibili».
ENTRO IL 2009 inoltre dovrebbe essere presentato il bando per la realizzazione delle nuove sedi delle facoltà di Architettura e Ingegneria, che si trasferiranno nell’area dell’ex Zuccherificio dove sarà realizzata una sorta di campus. Le prime stime relative ai costi parlano di un investimento da 24 milioni di euro.
A fianco delle grandi opere ci sono poi gli interventi minori, tra i quali spiccano le realizzazioni di aule studio come quella della facoltà di psicologia o di via Chiaramonti.
«LE IDEE sono tante — prosegue Gualdi — e ruotano tutte intorno all’intento di ricavare spazi da destinare ai giovani, da una foresteria a luoghi adatti allo studio e alla formazione. Un progetto interessante sarebbe quello di recuperare gli spazi lasciati vuoti dall’ex Roverella, che sono ampi, in centro storico e potenzialmente utilizzabili in maniera polivalente. In ogni caso per valutare la fattibilità del progetto serviranno anni».
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