Metti una sera a teatro. E Camilleri va in scena con Dipasquale
Notizia pubblicata il 04 marzo 2008
Categoria notizia : Spettacoli
Con la inconfondibile vena ironica dal retrogusto malinconico la storia di Filippo, cittadino di Vigata che per nascondere la sua tresca con la bella e giovane moglie del suocero, troppo attratta dalla ricchezza e poco dalla fedeltà , invia una lettera al Prefetto per la concessione di una linea telefonica. Senonchè la missiva doveva essere inviata all'amministrazione delle Poste e telegrafi.
Un semplice errore e la vita del protagonista diventa un inferno.Sospetti, indagini, richieste di favori a mafiosi, minacce. Da una storia di adulterio, sul Genuardi si scatena un vortice dal quale per lui sarà difficile, quasi impossibile uscire.
Com'é nata l'idea di tradurre in testo teatrale il romanzo di Camilleri?«Già da diverso tempo collaboravamo insieme su altre opere» risponde il regista e coautore Giuseppe Dipasquale.
Come avete proceduto?«Abbiamo lavorato a questo testo rielaborando ben nove stesure sia perchè il testo presenta una certa complessità sia per la struttura del romanzo che é per metà epistolare e per metà in forma dialogica. àˆ stato un lavoro lungo, ma estremamente suggestivo. Inoltre la collaborazione con Camilleri é antica, c'é ormai una sintonia che ci unisce, un segno comune».Lo spettacolo nasce nel 2005 e da allora ben centocinquanta repliche. Quest'anno una nuova tournèe «modificata, limata, perchè il teatro si fa sul palcoscenico e talvolta le prospettive cambiano».
Quale aspetto della trama del romanzo é stato evidenziato nella versione teatrale?«Il paradosso che nasce da un equivoco, il fatto che per tre semplici lettere vengano messi in campo un dispendio di energie oltremisura. Un'assurdità . In tutto ciò la burocrazia di Stato é l'elemento che sostiene il lato ironico, ha un effetto di quasi allegra catarsi, ci si riconosce intrappolati nelle maglie, nel labirinto dei percorsi burocratici con i quali noi tutti dobbiamo confrontarci».
Tanti gli applausi già ricevuti un po' in tutta Italia e «non manca il coinvolgimento, il finale tragico é quello che rischiamo noi tutti i giorni. Siamo nel 2008 e nulla é cambiato sotto questo punto di vista». L'attualità affrontata con il sorriso.«Sì, il pubblico é sempre molto caloroso, si appassiona, si diverte, ride e riflette sul messaggio della storia che vuole essere un dettato antico di castigo dei costumi attraverso una sana risata».
Com'é Camilleri?«Ho avuto la fortuna di conoscere Camilleri quando ancora non era famoso, era il mio insegnante. àˆ un uomo eccezionale, un uomo di teatro che poi é diventato scrittore, da sempre é appassionato del palcoscenico. La nostra sintonia é nata in tempi non sospetti»
Quali sono le sue doti principali come autore teatrale?Â«àˆ un uomo-autore di grande generosità e profondità c'é sempre stata una crescita di stima e di collaborazione, una filiazione professionale».
Altri progetti in cantiere insieme?«L'idea é quella di riprendere uno spettacolo che dieci anni fa é stato interrotto per motivi non inerenti allo spettacolo stesso. Abbiamo tante idee».Inizio alle ore 21.15. Info e prenotazioni: Teatro della Regina tel. 0541.833528-968214. Le prenotazioni telefoniche potranno essere effettuate dalle ore 17.30 alle 19.30.
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