Tanti anziani e va di moda solo il caffè
Notizia pubblicata il 20 luglio 2009
Categoria notizia : Turismo
VANNO ALLA GRANDE i caffè, quest’anno. Nelle consumazioni dei bar del mare, c’è il segno di una crisi che si sente, anche se ancora non morde tutti nella stessa maniera. E un indicatore sono proprio i banconi dei bar
Molti bagnini lo dicono chiaro: per tanti bagnanti, la spesa maggiore è il prezzo di un caffè. Il bilancio della stagione 2009, al giro di boa di circa metà percorso, è ancora provvisorio. Ma alcuni segnali già si vedono.
GIANCARLO Zuccarini, ex segretario provinciale Confesercenti, e ora gestore di due hotel, il Des Bains e il Royal, dà alcuni numeri e delinea una tendenza: «Mi risulta che siano al completo solo il 15-20% circa degli hotel di Pesaro. La parte restante sta lavorando con un calo di presenze del 15%. La tendenza è quella: ogni anno che passa, se per il turismo non si prendono interventi efficaci e rapidi, sarà sempre peggio. La terza età è il turismo del futuro, ma qui a Pesaro stiamo esagerando. Ci sono hotel che in bassa stagione fanno 35 euro al giorno, pensione completa. Bisogna invertire questa tendenza, gli spazi ci sarebbero. E lo si può fare riammodernando gli alberghi, ma alla svelta. Qualcuno si sta avvicinando a diventare un ospizio. L’altro giorno, guardando su internet, ho visto che qui a Pesaro ci sono alberghi che propongono ancora camere ‘con il ventilatore’. C’è bisogno di cose innovative, e le notti bianche vanno bene per i bar, non per gli hotel. Questi problemi Pesaro li ha sempre avuti: adesso, con la crisi, sono accentuati».
VENIAMO alle presenze. Sabato scorso c’erano spiagge mezze vuote. Ma molti danno la colpa al meteo. Che quest’anno non ha aiutato. Assieme all’erosione. Per colpa di quest’ultima, Fabrizio Rossi, titolare dei Bagni Tina, vicino alla Palla, si è trovato «due file di ombrelloni in meno. Ma che la gente spende meno si vede dagli incassi del bar: siamo alla metà circa rispetto agli scorsi anni. La novità che ho notato, quest’anno, è tra gli stranieri: russi e polacchi, non mi era mai capitato». Una costante, invece, del nostro turismo, è la quota anziani. Quelli che vengono, a gruppi di 30-40 persone, contratti fatti con le agenzie già a febbraio, la linfa vitale che evita che molti hotel scrivano chiuso davanti alla hall. «Ma gli anziani, si sa, spendono il giusto — focalizza Giacomo Gaudenzi, del Paradise Beach — quindi magari le presenze sono come l’anno scorso, ma il giro d’affari per noi e per la città resta basso. E rispetto a 10 anni fa, c’è molto meno movimento di turisti privati».
Massimiliano Corsini, bagni Primavera, non è contento: «C’è un calo di presenze, con il ristorante lavoro di meno. E anche se io ho clienti giovani e giovanissimi, qualcuno cui quest’anno non è stato rinnovato il contratto di lavoro a termine e che quindi ha qualche difficoltà, c’è stato». Roberta, la barista dei bagni Mario, dice che «diverse persone, da clienti stagionali, si sono ridotti a prendere l’ombrellone solo per un mese. E anche al bar il calo si sente».
Con Alberto Venerucci, bagno Sottomonte, si chiude in rosa: «Io non ho avuto calo — dice Venerucci — e la crisi non la sento. Ho gli stessi abbonamenti dell’anno scorso. Mi preoccupa solo la ciclabile, il tratto nuovo che dovranno realizzare. Mi mangerà un po di spiaggia...».
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