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Buskers, l'arte di strada formato 'extra large'

Notizia pubblicata il 06 agosto 2008



Categoria notizia : Spettacoli


NEL CASO vi aspettaste un'overdose di jodel, orologi a cucù e costumi alpini, potete cambiare programma. Perchè anche se questa 21esima edizione della rassegna internazionale (e decisamente cult) del Buskers Festival avrà  come paese ospite la Svizzera, dal 22 al 31 agosto Ferrara sarà  invasa da un'orda di musicisti e da artisti di strada (972 in tutto provenienti da 38 nazioni differenti) più jazz e circense che folcloristica.

Dalla Svizzera, paese scelto quest'anno come capofila (ma ci sarà  grandissimo spazio per Argentina, Kenya, Stati Uniti e la lista della spesa potrebbe andare avanti all'infinito), piomberanno musicisti legati al blues o al folk. Insomma, atmosfere decisamente à  la Montreux (inteso il jazz festival) ma declinate nella cornice della strada.

Un esempio? Julian Layn. Lui é un virtuoso della tastiera che gira il mondo suonando una commistione di classica e rock. E fin qui nulla di particolarmente strano: solo che il suo piano verticale é installato su un sidecar. «Quest'anno abbiamo voluto fare le cose in grande - dicono Stefano Bottoni e Gigi Russo, storici 'marchi' del Buskers - e quella 2008 sarà  un'edizione dei record. Sia per il numero degli artisti che per la durata». Dalla settimana classica si passa infatti a dieci giorni di festa: una farandola di eventi e colori, suoni e risate che con 275 show e personaggi provenienti dai cinque continenti fa del Ferrara Buskers Festival la rassegna di arte di strada più grande del mondo.

Sul ciottolato e sul porfido del centro, anche negli angoli inevasi, zampillerà  un palco naturale: l'ingresso é a offerta libera e per dieci giorni, fino a mezzanotte, Ferrara si trasformerà  in un teatro a cielo aperto. Sulle strade estensi arriveranno gruppi italiani ma sono stati invitati anche ensembles stranieri dal pedigree scintillante. Dagli svizzeri Abraxas, che propongono un viaggio musicale tra folk e tribale, si arriva ai Down Home, specialisti di boogie e swing temprati da anni fra le ramblas e la Barceloneta. Per chi ama il country ci penserà  Ray Austin a stuzzicare i palati mentre dai Balcani arriva il quartetto d'archi tutto al femminile Studio Alektic.

Al Trio Banduriste spetta l'interpretazione rosa di uno strumento legato alla tradizione dei Cosacchi, alla piccola orchestra Violentango quella di Piazzolla (ma siamo in una dimensione più classica che Gotan Project) e alle Hulan quella della musica tradizionale mongola. Fatta eccezione per domenica 24, che dalle 17 alle 20 offrirà  uno spazio per i soli artisti accreditati e riserverà  una particolare attenzione al felliniano bazar di artisti circensi, e per domenica 31, che sempre negli stessi orari prevede 180 minuti di gran finale, tutti i giorni dalle 18 alle 19.30 e dalle 21.30 alle 24, le vie e le piazze di Ferrara si inchineranno alla tradizione della strada che le vuole sipario costantemente aperto sulla creatività .

«Il Buskers é un patrimonio della città , e Ferrara é patrimonio del Buskers», afferma l'assessore alla cultura Massimo Maisto, che come Comune ha dato 100mila euro alla rassegna. Ma visto che in una gargantuesca evoluzione la kermesse cresce anno dopo anno, per incrementare le risorse disponibili il presidente onorario del festival e della società  Segest, Paolo Bruschi, ricorda che verranno ripetute le iniziative dell'ingresso a offerta libera e della lotteria. E a corollario del festival ci saranno una scuola di microcirco, un concorso per videomaker e una serata speciale (il 24) a Comacchio. Perchè l'arte di strada corre anche lungo le valli del delta del Po (info www.ferrarabuskers.com).

http://www.flickr.com/photos/arkadyevna