Senigallia.Dramma a tinte fosche sconsigliato ai più deboli La compagnia catalana presenta «Boris Godunov»
Notizia pubblicata il 19 febbraio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
«DATO IL FORTE impatto emotivo dello spettacolo, se ne sconsiglia vivamente la visione ai minori di quattordici anni, ai cardiopatici e alle donne in gravidanza». Si presenta così il «Boris Godunov» di Pushkin che la Fura dels Baus, compagnia catalana di culto, celebre per le sue provocazioni, porterà in scena sabato (ore 21) e domenica (ore 17) al Teatro La Fenice di Senigallia, in esclusiva regionale.
I deboli di cuore sono avvisati. La «Fura», specialista in eventi estremi e macro-show drammatici, non si affronta a cuor leggero. Tanto più se lo spettacolo in questione ha come ideale slogan «il terrore è il modo in cui, in alcuni casi, rispondiamo al terrore». E’ questa l’essenza, e il paradosso, di un lavoro ispirato al tragico fatto di cronaca che nel 2002 vide un gruppo di dissidenti irrompere nel Teatro Dubrovka di Mosca e sequestrare gli spettatori quando la rappresentazione era ancora in corso.
Ecco così il teatro preso d’assalto dai terroristi, che non danno «spiegazioni». Ecco il pubblico che può solo osservare, testimone impotente di un orrore, e seguire le evoluzioni del negoziatore che cerca di mettere fine al sequestro. Ecco le dichiarazioni del presidente del Governo in televisione, le conversazioni dei terroristi. A dominare, su tutto e tutti, una terribile, angosciante tensione. Ma questo «Boris Godunov» non è una rappresentazione fedele dell’accaduto. Il suo scopo è immergere il pubblico in quella atmosfera di terrore e paura oggi più globalizzata che mai: quella nei confronti del terrorismo.
La Fura dels Baus mette in scena un «docu-drama», forma spettacolare tra documento, dramma teatrale e sceneggiato, in cui si esplora un fatto storico attraverso i suoi lati più oscuri: le motivazioni dei terroristi, le discussioni ufficiali tra i governanti in carica per risolvere la crisi, la tensione tra gli ostaggi e i terroristi. Il tutto sorretto nella tensione di uno allestimento che coinvolge lo spettatore in prima persona attraverso strategie di scrittura precise e il ricorso alle tecnologie, video, proiezioni, effetti.
«Lo spettacolo ha iniziato a prendere forma quando ho deciso di dare agli spettatori l’opportunità di intravedere, in un modo alleggerito dalla finzione, ciò che altri spettatori hanno dovuto subire in un altro teatro, a Mosca — ha dichiarato il regista Àlex Ollé —. Vorrei che questa rappresentazione servisse a far in modo che episodi come quello del teatro Dubrovka non accadano mai più». Ollé è anche il direttore artistico, oltre che responsabile della drammaturgia insieme a David Plana, autore dei testi originali. «Boris Godunov» è una produzione del Teatre Nacional de Catalunya, Centro Dramático Nacional, Elsinor, La Fura dels Baus. Per informazioni: 393 9567505.r. m.
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