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Bonus agli albergatori per mettere fine alla strage delle ‘stelle’ Approvata la variante che stoppa i residence

Notizia pubblicata il 22 novembre 2008



Categoria notizia : Turismo


«NEGLI ultimi 5 anni Rimini ha perso 153 alberghi, il grosso a 1 e 2 stelle, trasformati in residence o più spesso in residenziale puro. In termini di fatturato il sistema Rimini ha perduto 80-90 milioni di euro, 120-130 milioni con l’indotto. La variante alberghi non è la panacea di tutti i mali, ma mette un freno a queste trasformazioni selvagge che avrebbero colpito al cuore il punto di forza del turismo riminese: il patrimonio ricettivo, che con questi nuoivi incentivi potrà riqualificarsi e rinnovarsi».

Così l’assessore alla Pianificazione territoriale, Antonio Gamberini, commenta l’approvazione definitiva venuta l’altra sera dal consiglio comunale alla variante alberghi (21 voti favorevoli, astenuto Casadei, contraria la minoranza).
Negli anni d’oro del turismo, prosegue Gamberini, Rimini «contava oltre 2000 alberghi. Ne sono spariti 800-900. Non potevamo proseguire così, rischiando di perdere gran parte delle 11.312 camere delle pensioni a 1 e 2 stelle, su un totale di 37.112 camere dei 1.122 tra alberghi e pensioni attuali, oltre 400 dei quali annuali». Solo pochi anni fa, nel 2001, gli alberghi erano 1.264.

Non sono bloccati in assoluto i residence turistici, spiega Gamberini. E’ chiusa definitivamente la trasformazione di alberghi in residence. Spesso cavallo di Troia per residenziale puro in zona turistica di pregio.
Dei 153 alberghi perduti nell’ultimo quinquennio - per un totale di 4.896 stanze - 54 sono in zona nord, 68 al sud, 31 al centro. Dei «sopravvissuti», 150 le pensioni a una stella, con 18 stanze ciascuno in media; 337 a due stelle (25 camere). Totale dei «mini»: 487 pensioni e piccoli alberghi.

«Uno zoccolo duro importante. Che resta con forti difficoltà sul mercato», ammette Gamberini. Che fare per aiutarli? «Questo provvedimento è un tassello, non è esaustivo, ma andava fatto. Invito gli operatori a farne un bilancio dopo un certo periodo di operatività».

A chi critica la politica dei colpi di variante, Gamberini risponde di concordare rispetto al metodo. Ma aggiunge che «senza questo stop, attendendo il nuovo Piano strutturale, si sarebbero trasformati in residence altri 400-500 alberghi».
Da verificare comunque che la variante non faccia la fine della previsione del piano regolatore generale: bonus del 10% di superficie utile in caso di accorpamenti di alberghi. Rimasta solo sulla carta da anni.

L’assessore è ottimista: «Lo strumento c’è, ora tocca agli operatori mostrare se credono nel futuro». Invita agli «investimenti produttivi, non alla rendita, che è il maggior cancro per il nostro sistema economico, turismo in particolare». Tra i punti salienti della variante: indice di edificabilità da 1,7 mq a 2mq; altezze massima da 20,5 a 25 m etri; nuovi servizi conteggiati al 50% delle superfici; esclusione di seminterrati e interrati fino 3,5 metri dai conteggi; stop ai residence ecc.
Conferma il proprio giudizio negativo il Consorzio dei piccoli alberghi: «Il nostro futuro sarà essere fagocitati dai ‘colossi’ o di chiudere». Ora la variante andrà in Provincia per il «timbro» finale. Sarà operativa da gennaio. Ma per gli interventi più consistenti - auspicati dall’amministrazione comunale - dati i tempi burocratici si dovrà attendere dopo l’estate.

foto di http://www.flickr.com/photos/mecrip