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Ascolti deludenti per 'Bontà sua' il talk Show di Maurizio Costanzo solo l'8 per cento
Notizia pubblicata il 04 marzo 2010
Categoria notizia : Eventi
Che cosa succede a Maurizio Costanzo? Perché del programma-striscia di Raiuno “Bontà sua” si parla così poco o non se ne parla? Forse non va come dovrebbe. Scrive Marco Castoro su Italioggi. Per il ritorno a viale Mazzini di Maurizio Costanzo, ci si aspettava uno share superiore a quell’8 -9% che rag giunge. Prende tre punti perfino dal Tg1 Economia, che in quella fascia oraria ha sempre fatto registrare i picchi più bassi.
Ormai la prima settimana verrà archiviata come una caporetto, rispetto ai programmi concorrenti. Mercoledì Costanzo ha beccato quasi punti di share da Raidue (“Il fatto del giorno” di Monica Setta), 7-8 punti dal Tg3 regionale, addirittura 13 da Canale (“Centovetrine”) e 4 punti da Italiauno (“I Griffin”). Costanzo ha finito un punto sotto perfino al pomeriggio di Retequattro.
Evidentemente l’attenta riflessione di Castoro deve aver indotto lo stesso Costanzo a pensare a qualcosa di nuovo. Ebbene, secondo quanto riferisce il blog “Davidemaggio.it” sembra proprio che il famoso Cicciobaffo e il suo direttore di rete Mauro Mazza stiano pensando di portare sull’ammiraglia di Viale Mazzini, per la prossima stagione, un talent show nuovo di zecca che vedrebbe, manco a dirlo, Costanzo in prima linea.
Sempre secondo “Davidemaggio.it”, non è ancora chiaro se Costanzo ricoprirà un ruolo di conduzione o di eminenza grigia, magari come autore, fatto sta che il progetto è molto ambizioso e fa leva sul sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ne condividerebbe appieno la proposta. Scrive Davide Maggio: L’idea, in fase di studio, porterebbe in scena “La Vedova Allegra” e l’ultima puntata coinciderebbe col debutto dell’operetta di Franz Lehàr. Qualora andasse in porto, vedrebbe la luce su Raiuno nell’autunno 2010. In attesa di questa novità, ci chiediamo come mai il format di “Bontà sua” che lo stesso Costanzo inventò con “Bontà loro” in Rai 34 anni fa, non funzioni. La critica è divisa, come al solito.
Qualcuno accusa Costanzo di eccessiva autoreferenzialità, altri di non porre nemmeno più domande ai suoi ospiti. A noi sembra che a centrare meglio l’argomento sia Mirella Poggialini che su “L’Avvenire” scrive: Forse, in un surreale gioco di specchi, Costanzo intervisterà se stesso, e lo racconterà da par suo. Se lo facesse, ne siamo certi, farebbe il top degli ascolti