Giornata di Bologna Livorno
Notizia pubblicata il 23 settembre 2009
Categoria notizia : Sport
Se Papadopulo conosce un solo tipo di maglione, e ostenta disinteresse persino per il nuovo “acquisto” rossoblù (quel Francesco Maglione di moggiana ascendenza, appunto) non rimane che proclamare il mister
sovrano indiscusso della diplomazia. «Non voglio entrare in faccende che non mi competono. A me interessano solo le cose del campo. Altre situazioni non riguardano me, ma la società».Con queste parole, alla vigilia di Bologna-Livorno e all'indomani della nomina di Maglione a teammanager Papadopulo glissa sull'ultima mossa dei Menarini.
Precedenza assoluta al campo, dunque. E come dargli torto, visto che sarà proprio il risultato di oggi a decidere il futuro del tecnico, «pisano di nascita (Casale Marittimo, ndr) ma livornese nell'animo». Da buon labronico, non perde l'antica determinazione: «Sono sereno, anche se qualcuno ha pensato il contrario. Rispetto alla gara col Chievo, a Milano abbiamo invertito la rotta. Ora dobbiamo proseguire sulle fondamenta
che abbiamo tracciato.
Ce la giocheremo al massimo, perché è tempo di correre e far lievitare la classifica». Non saranno certo due sconfitte consecutive a intaccare la tempra di chi, cinque mesi fa, accettò di risollevare le sorti di una squadra alla deriva, e oggi festeggia la panchina numero 700 in carriera: «Allora ci misi la faccia, rischiando molto – si confessa il tecnico - Sono passato in mari procellosi, ho perso alcune battaglie ma ho sempre vinto le guerre. Questo lavoro mi ha fatto venire presto i capelli bianchi. Ma la volontà è di ferro e non mi sono mai sentito in discussione. Io resto un inguaribile ottimista e, dipendesse da me, rimarrei a Bologna
a vita».
Il Livorno, che ha visto Papadopulo sia giocatore che allenatore, in questo momento è la squadra più in forma fra le pericolanti. «È vero – conferma il mister – hanno raccolto meno di quanto meritavano e si sono comportati bene con le grandi». Ma c'è la ricetta per fermarli: un occhio a Candreva, osservato speciale dietro la coppia Tavano-Lucarelli e tanta iniziativa sugli esterni, chiamati a contribuire alla fase offensiva. ..Questa volta la differenza dovranno farla le punte: «..Voglio incisività dagli attaccanti: occorre cominciare a finalizzare di più. Ma bisogna agire anche sulle fasce, per coprire e ripartire bene in velocità ».
Così, troveranno spazio sin dal primo minuto Vigiani e Tedesco, provati ieri sugli esterni nel 4-4-2.Guana, acciaccato ma convocato, con ogni probabilità non sarà titolare. Al suo posto Mutarelli. Buone notizie dalla difesa, dove recupera Raggi, consentendo in questo modo di riproporre il quartetto che per 75' aveva retto a San Siro. In attacco, confermata la coppia Di Vaio-Zalayeta, da cui Papadopulo si aspetta molto, anche il gol, che manca da 250 minuti consecutivi: «Marco vuole sbloccarsi presto. Ha detto che spera di aiutare di più i compagni. Zalayeta può dargli una mano ed è utilissimo per far salire la squadra ». Utile, soprattutto, a spazzare via la tempesta che sta incombendo sulla panchina del Papa.