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Bologna Jazz Festival dalle mille emozioni

Notizia pubblicata il 13 novembre 2009



Categoria notizia : Musica


Arriva alla penultima fermata, stasera , la carovana musicale del Bologna Jazz Festival edizione numero quattro, ormai a un passo dal gran finale in programma domani. La rassegna sfodera anche quest'anno un gustoso cartellone itinerante distribuito fra i locali e i club di Bologna, Ferrara e Modena. Ma come di consueto è al Teatro delle Celebrazioni l'appuntamento con le grandi stelle della “musica improvvisata”.

Sarà prorprio un artista dalle spiccate qualità di improvvisatore a calcare il palco dello spazio 21:30, è atteso il pianista Brad Mehldau, e insieme a lui, a formare un più che affiatato trio, ci saranno Larry Grenadier al
contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Proprio alla formazione del trio, Mehldau ha dedicato fin dagli esordi gran parte della sua attività, come testimoniano i cinque dischi, incisi a partire dal '96, dal titolo “The Art of the Trio”. Un vero e proprio strappo arriva con “Largo”, nel 2002, un disco realizzato non con il suo trio abituale ma con altri musicisti, fra cambiamenti di prospettive e sonorità più orecchiabili.
Mehldau è noto anche per i suoi arrangiamenti in chiave Jazz di canzoni pop-rock: nel disco infatti c'è anche una cover di “Paranoid Android”, dei Radiohead, e una versione di due pezzi dei Beatles, “Dear Prudence” e “Mother Nature's Son”. Il pianista statunitense è tornato poi alle collaborazioni a tre, evidentemente numero perfetto, culminate con l'uscita del doppio cd “Brad Mehldau Trio Live”, nel marzo dell'anno scorso. Famose anche le incursioni nel mondo del cinema: sono sue le suggestive colonne sonore di “Eyes Wide Shut”, di Stanley Kubrick, e di “Million Dollar Hotel”, di Wim Wenders. Se Melhdau è la star della serata, le proposte non finiscono certo qui: si comincia dall'ora dell'aperitivo, alle 20 al Take Five, con un altro trio, quello capitanato da Teo Ciavarella, pianista nato sul Gargano ma bolognese d'adozione, anche direttore dell'Alma Jazz Orchestra dell'Università di Bologna.
Ha collaborato, fra gli altri, con Paolo Fresu e Vinicio Capossela. Ancora Jazz, alla Cantina Bentivoglio, dove (dalle 22 alle 24) si esibisce la Ben Allison Band, mentre alla stessa ora, al Chez Baker, c'è Al Foster Quartet. Fra i più importanti batteristi della scena Jazz internazionale, Foster ha suonato a lungo con Miles Davis. Ma la notte è piccola per gli estimatori del genere, ed ecco allora l'after hours, sempre alla Cantina
Bentivoglio, che dalla mezzanotte in poi ospita il quintetto guidato dal sassofonista americano (che vive però a Bologna) Steve Grossman.
Al gruppo potranno unirsi altri musicisti, non solo quelli che partecipano al festival, per creare una jam session all'insegna della migliore tradizione bebop