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Fare il tatuatore: 'Lo sognavo da quando avevo dieci anni' Vive a Riccione il più giovane ‘body artist’ della riviera

Notizia pubblicata il 24 novembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


HA APPENA vent’anni, ma uno spirito intraprendente e tanta voglia di fare. Si chiama Carloxid, questo il nome d’arte (l’unico che vuole fornire) che si è dato appena ha iniziato a dipingere tra i banchi di scuola del liceo artistico di Bologna. Carloxid è oggi uno dei più giovani tatuatori della provincia di Rimini

Trasferitosi in riviera insieme alla famiglia negli ultimi anni di liceo, Carloxid ha frequentato per un anno l’Accademia di Belle Arti a Urbino, ma la passione per i tatuaggi lo ha spinto verso nuove strade. A quel mondo si è avvicinato all’età di 16 anni, ma già a 10 il suo sogno era quello di farsene uno.
«Ho iniziato girando per vari laboratori tra Rimini e Riccione — racconta —. Poi due professionisti che hanno visto in me la vera passione, hanno iniziato a insegnarmi il mestiere. La voglia di tatuare mi ha poi portato a frequentare un corso professionale che mi ha rilasciato un attestato».

Carloxid di progetti ne ha tanti. Sicuramente viaggiare e conoscere il mondo per apprendere da ogni cultura un aspetto differente del mondo dell’arte. Accanto alla pittura e ai tatoo, Carloxid ha creato un marchio d’abbigliamento insieme al padre.
«Ho curato il brand e la grafica delle magliette — racconta l’artista —, mi piace anche fare il grafico, ma per il mio futuro non voglio fissarmi troppo solo su una cosa. Mi piace spaziare». Sul suo corpo ci sono ben 15 tatuaggi. La maggior parte inventati da lui stesso.

«Ho molti ritratti di famiglia, alla quale sono molto legato. Poi altri disegni che rappresentano i valori principali della mia vita, le mie passioni. I soggetti che faccio sono legati all’Art Nouveau di inizi ’900. Amo molto disegnare giovani donne con pettinature anni ’30, utilizzo poco i volumi, per lo più amo soggetti statici, con contorni molto marcati, simili ai disegni grafici». Carloxid crea i tatoo appoggiandosi a uno studio di Riccione. I suoi ‘clienti’ sono amici e persone veramente appassionate.
«I TATUAGGI non devono diventare un fenomeno di massa. Ma devono essere apprezzati da chi ne è veramente appassionato. Non faccio tatoo in casa, ho i miei strumenti che mi sono acquistato dopo il corso — afferma —, ma serve anche un luogo a norma. Sicuramente tra gli obiettivi futuri c’è quello di aprire uno studio tutto mio, insieme ad altri due o tre soci. Le proposte ci sono già. Vediamo che succede. Potrei anche spostarmi all’estero. Non lo so. Non mi dispiacerebbe portare avanti anche la grande passione che ho per la pittura e partecipare a mostre, esporre in gallerie. Il mio futuro è ancora tutto da inventare».

foto di http://www.flickr.com/photos/