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Bob Dylan al Covo club
Notizia pubblicata il 26 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
L’ANNIVERSARIO Nato nel 1980 nel solaio di un asilo, nel 1987 già riceveva la visita di Bob Dylan La tana dei rocker compie trent’anni Dieci giorni di concerti per spegnere le candeline del Covo club.
Lo chiamavano Casalone, all ’inizio. Era il 1980 e il punk sembrava essere destinato a sfumare con l’eco dei Settanta per lasciare spazio alla più “docile” elettronica. Bologna, allora, era nel pieno degli “anni difficili”: il ‘77 era ancora “prese nt e” p er molti, e due anni dopo nel cuore della città si sarebbe aperta la mai rimarginata ferita del 2 agosto. Poi c’era l’eroina che ancora mieteva vittime tra i giovani e le piccole rivoluzioni mai sedate che ancora producevano un tappeto di trasgressione - o perdizione - che mostrava evidenti tracce nel tessuto urbano.
Il Casalone, in quel 1980 di creste che diventavano frange cotonate, emetteva il suo primo vagito nel solaio di un asilo comunale in viale Zagabria, in quella San Donnino che allora era percepita come anni luce lontana dal centro.
Lì un gruppo di amici appassionati sceglieva di far na nascere un rifugio per i diseredati del rock, un avamposto illecito posto in cima ad una scala di metallo, quando “o c c u p a re ” era considerata ancora una declinazione possibile del “fare politica”. Negli anni quella tana si è affollata e poco dopo il suo decimo compleanno si è trasferita al piano di sotto diventando il rock club che oggi conosciamo: il Covo.
E che, in occasione del suo trentesimo traguardo in anni, offre alla città una kermesse del meglio sound, di quello “amico” innanzitutto dei gruppi cresciuti nei solai della Grassa, ma anche delle grandi star, per tenere in mente la sera di più di vent’anni fa in cui Bob Dylan, incuriosito, varcava la soglia di quella tana nota perfino Oltreoceano. Il minifestival (6 concerti in 10 giorni) si apre ufficialmente a fine marzo con il “l i ve ” dei Rain Machine, ma già domani va in scena un’ante - prima con Adam Green.