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Da quel giorno Ulisse fu tutti noi. Martedì 16 giugno anche Forlì onora il fatidico ‘Bloomsday’

Notizia pubblicata il 15 giugno 2009



Categoria notizia : Cultura


L’ORIGINALE del ‘gigaracconto’ di Joyce era un giovedì. Martedì va bene lo stesso. L’importante che sia il 16. Sedici giugno. Era il 1904, nell’algida Dublino, quando le avventure di Leopold Bloom, alias Ulisse, in un arco di tempo compreso fra le 8 del mattino e le 3 di notte, fecero irruzione nella nostra storia.

Nelle nostre vite. Una presenza, quella di James Joyce e del suo ‘Ulisse’, che resiste, vivissima, anche oggi, a distanza di oltre un secolo da quel giorno, anche se meno rispetto alla pubblicazione del capolavoro dello scrittore dublinese, datata 1921, a Parigi, con una tiratura di appena mille copie (solo dopo il 1930 il romanzo venne scremato da censure varie, sdoganato e diffuso in tutto il mondo).

Il ‘Bloomsday’ è la rievocazione, planetaria, di quel giorno. Di quel capolavoro. A Forlì gli appuntamenti sono due. Il primo, alle 16.30, ai Musei del San Domenico. Il secondo, alle 20.30, al ristorante ‘Le Petite Arquebuse’ di corso Garibaldi 52. Entrambi si terranno nella fatidica data: 16 giugno, dopodomani.
NELLA SALA affrescata del San Domenico docenti e studenti della Scuola Interpreti e Traduttori leggeranno il capitolo finale dell’Ulisse, il monologo della moglie di Bloom, Molly. Così come Leopold è Ulisse, Molly è una Penelope adulterina e innamorata del marito. È soprattutto in queste righe che scaturisce l’eccezionalità della quotidianità narrata in tutta l’opera da Joyce attraverso lo stigma del ‘flusso di coscienza’. Alle 20.30, al Petite Arquebuse, sapori e suoni d’Irlanda a cura di Fiachre Stockman (richiesta la prenotazione, 0543-33010; 347-1216297). L’organizzazione degli eventi è a cura del Fondo Cultura di Forlì e di ‘Shamrock — Associazione culturale irlandese’.

photo by http://www.flickr.com/photos/kokjebalder