Biografilm Festival. Gli ottantasei petali di Margherita. La scienziata festeggia a Bologna il compleanno.
Notizia pubblicata il 10 giugno 2008
Categoria notizia : Eventi
BIOGRAFILM FESTIVAL comincia oggi. Già dalle proiezioni del pomeriggio, con i film dedicati alla Factory di Warhol, al focus su Jean Seberg, al tema della felicità , all'inventore dei videoclip e regista d'avanguardia Peter Whitehead che proprio oggi arriverà a Bologna.
E poi di sera, alle 21.30 ci sarà il gran galà a inviti al MAMbo col cocktail inaugurale alla presenza di Isabella Ragonese. Chi invece già da ieri é in città , é Margherita Hack, celebre astrofisica, la prima donna a dirigere in Italia un osservatorio astronomico, ricercatrice che ha contribuito alla classificazione spettrale di molte categorie di stelle, ma anche essere umano eccezionale che non perde mai occasione per schierarsi. Sull'universo ha le idee abbastanza chiare, essendo la dimensione che conosce bene per mestiere.
Ma anche con la vita di tutti i giorni non scherza. Ma cosa ci fa Margherita Hack a un festival di cinema? Ci arriva da protagonista perchè oggi alle 20 sarà presentato il documentario sulla sua vita che é insieme biografia di un'astrofisica ma anche del Novecento, secolo che lei conosce molto bene essendo domani il suo ottantaseiesimo compleanno. La breve biografia di 52 minuti s'intitola Il secolo lungo, é firmato da Marina Catucci e Roberto Salinas ed é parte del progetto Primi Piani voluto dalla Presidenza della Regione Lazio. Il film é la sua storia da un punto di vista confidenziale. La vita privata che s'intreccia a quella del suo paese e che lei racconta soffermandosi su avvenimenti, guerre e religione, uno degli argomenti su cui non si risparmia («l'idea di Dio é infantile», dice a un certo punto oppure «Dio é troppo comodo...non mi soddisfa...spiega tutto»). E ancora la sua educazione e un briciolo di vera intimità . Quella che l'accompagna anche al festival in questi giorni, il compagno Aldo.
«ME L'HANNO chiesto tre ragazzi di fare il film e ho accettato perchè penso di aver visto un secolo molto vario, nel bello e nel brutto - racconta la protagonista -. Tragico, con due guerre mondiali, il nazismo e il fascismo, il razzismo, lo sterminio scientifico dei diversi. Così attuale proprio oggi che si vede rinascere questa paura per i diversi. Noi siamo tutti la stessa razza come diceva Einstein e anche noi italiani siamo stati un popolo di migranti. Bisognerebbe avere più accoglienza e solidarietà per tutti questi che vengono a cercare da noi una vita migliore». E aggiunge: «Ho paura che il nuovo secolo sia iniziato in negativo. Si parla di mettere sullo stesso piano l'evoluzionismo col creazionismo. Si guarda indietro».
MARGHERITA Hack, si capisce bene guardando le immagini e ascoltando la sua narrazione, é diventata quello che é anche grazie a una famiglia straordinaria. I genitori aderiscono alle dottrine teosofiche e la crescono libera e senza tabù. Sono inoltre vegetariani e lei lo sarà per tutta la vita. «Per me essere donna non é mai stato un aiuto e nemmeno un ostacolo. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia dove il padre e la madre avevano gli stessi ruoli. Mai avuto complessi d'inferiorità ». Si concede poi una bella critica al modo di far ricerca in Italia: «Tutte le volte che cambia il governo, sia esso di destra o di sinistra, della ricerca dell'università non si parla mai».
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