Ricordando la NewYork di Andy Warhol

E' IL FESTIVAL che racconta il passato scegliendo la comunicazione del futuro. "Biografilm Festival. International Celebration of Lives" adora le nuove forme di network che germogliano nella rete e con la quarta edizione, a Bologna dall'11 al 15 giugno alla Manifattura delle Arti (sono già  arrivate per il concorso oltre 290 film da tutto il mondo, il doppio del 2007), stringe un'alleanza con Babelgum, l'internet tv gratuita che permetterà  alla manifestazione di vivere tutto l'anno e diventare virtualmente permanente, come sottolinea Andrea Romeo, direttore artistico.

Ma la sua natura primaria é quella in carne e ossa di pellicole dedicate alla documentazione della vita di persone famose o meno conosciute. Quest'anno il motivo dominante del programma é l'esplorazione della New York d'inizio anni Ottanta (e quindi di fine Settanta): la Grande Mela al suo apice culturale, quando l'arte s'insinuava in ogni anfratto della vita e Andy Warhol chiudeva con i «15 minuti di celebrità  per tutti». Per raccontare il fermento della metropoli il festival ha scelto i personaggi che l'hanno animata. Tra questi anche Edo Bertoglio, fotografo e regista ticinese (verranno proiettati suoi lavori) che ha vissuto quella magica New York lavorando come fotografo.

La sua immagine "Anita 1979", parte di "Figurines", serie di ritratti di personaggi femminili e particolarmente intriganti dell'epoca (da Anna Sui a Debbie Harry), é stata scelta come manifesto del festival. Le tre retrospettive principali avranno invece come protagonisti lo sceneggiatore Charlie Kaufman ("Essere John Malkovich", "Se mi lasci ti cancello", "Confessioni di una mente pericolosa"), il regista inglese Peter Whitehead e la Factory di Andy Warhol. Si riconferma la sezione sui focus con protagonisti Jean Seberg, Hunter S. Thompson, Andy Warhol, The Monty Pyton e Syd Barret e l'omaggio a un grande biografo: quest'anno é la volta dello scrittore Paul Collins.

(foto di http://www.flickr.com/photos/ewanmcdowall)