
Dopo le anteprime dei giorni scorsi, entra nel vivo il festival internazionale Bologna a fumetti, scatta l’ora di BilBOLBul
Notizia pubblicata il 04 marzo 2010
Categoria notizia : Eventi
Dopo le anteprime dei giorni scorsi, entra nel vivo il festival internazionale Bologna a fumetti, scatta l’ora di BilBOLBul
Da oggi e fino al 7 BilBOlBul invade Bologna. Dopo alcuni assaggi nei giorni scorsi –l’i n a u g u razione in galleria Forni della mostra di Lorenzo Mattotti (nella foto una sua o pe r a), e l’es po s iz i on e de Il fotografo, lavoro di Emmanuel Guibert e Didier Lefèvre – la quarta edizione del Festival internazionale di fumetto apre i suoi spazi al pubblico. Rimandando al sito www.bilbolbul.net per il programma completo, focalizziamo il discorso sulle mostre, alcune delle quali rimarranno aperte fino alla metà di aprile.
Molto interessanti le due dedicate al maestro francese David Beauchard, o David B: Complotti notturni inaugura al Museo Archeologico alle 19; Journal d’Italie è invece visibile in piazza Nettuno, tempo permettendo. La prima propone in oltre 200 opere un excursus nell’e voluzione dell’immaginario di questo autore, mentre in Journal d’Italie si espone il suo lavoro più recente d al l’approccio alla realtà più surreale.
Sempre all’Archeologico e sempre alle 19 è la volta di Diario di un vizio, personale di Paolo Bacilieri, autore che in queste tavole tenta di raccontare l’e s t rema complessità del nostro quotidiano. Il rapporto fra Storia, quotidiano e realtà è al centro di molti altri lavori. Fra questi da segnalare Stalag XB di Marco Ficarra, che espone presso l’Istituto storico Parri, e Kurden people di Marina Girardi, ospite nella Feltrinelli Ravegnana, aperte dal 5 marzo. Infine in Sala d’Ercole, oggi alle 10 inaugura Ariol, mostra acutamente dedicata all’asinello antropomorfo e a tutto il suo universo creati da Marc Boutavant e Emmanuel Guibert. Uno sguardo sull’infanzia non retorico e patinato.