Il bilancio degli operatori al termine delle festività. Poche presenze negli alberghi e meno scontrini nei negozi
Notizia pubblicata il 09 gennaio 2009
Categoria notizia : Turismo
LA CRISI economica ha colpito anche il turismo. L’estate era andata bene ma il 2009 è partito sottotono e ciò non lascia ben sperare per la prossima stagione. Una conferma ci viene da Cervia Turismo.
«E’ stato un Natale molto fiacco — spiega Annalisa Zanelli, coordinatrice degli uffici Iat — anche se le prenotazioni sono state le stesse dello scorso anno, una trentina, ma sono arrivate solo all’ultimo minuto e per periodi molto brevi». Che ci fosse scetticismo negli operatori turistici si è capito dal fatto che quest’anno per Natale hanno aperto solo 42 alberghi, circa la metà di quelli del 2007.
«NEL ricettivo — informa Terenzio Medri, presidente Albergatori Ascom — ci sono stati pochi turisti, hanno lavorato abbastanza bene a Capodanno i ristoranti ed i locali notturni ma coi residenti. I turisti sono andati in montagna anche perché c’era molta neve e questo è un fatto tutto sommato positivo: significa che le famiglie non rinunciano alle vacanze e che sono ancora disposte a spendere. Difficile fare previsioni per il futuro ma bisogna ragionare in termini di ottimismo anche se il 2009 sarà un anno di grande preoccupazione. Bisogna che tutti ci mettiamo a lavorare assieme: Comune, Provincia, Regione. Occorre avere una mentalità nuova e ragionare in termini di mercato. E’ arrivato il momento di investire sul marketing e sui grandi eventi. L’improvvisazione è finita».
ROBERTA Penso, presidente di Asshotel Confesercenti, conferma l’andamento poco favorevole del turismo natalizio. «Il tutto esaurito — ha detto — si è registrato qualche volta solamente nella notte di Capodanno ma gli alberghi erano aperti in numero inferiore all’anno scorso. Non ci ha aiutato poi il calendario: il 31 dicembre cadeva di mercoledì e pochi hanno potuto permettersi un ponte così lungo. Il meteo ha favorito la montagna con tanta neve come non si vedeva da anni. Speriamo che questo Natale sottotono non sia preludio di una stagione difficile».
SULLA mancanza di un evento importante concorda anche Urbano Rossi, presidente del sindacato abbigliamento Ascom. «I turisti non vengono a Cervia da Milano per i presepi. Sono mancati sia negli alberghi sia nelle case ed anche il commercio ne ha risentito. Molti negozi si sono trovati in difficoltà ed hanno anticipato i saldi che però sono un’arma a doppio taglio. Consentono di recuperare liquidità ma rischiano di perdere credibilità. Sono momenti difficili in cui bisogna tenere i nervi saldi. In ogni caso le previsioni sono state peggiori della realtà». «Il commercio — aggiunge Gastone Guerrini, direttore della Confesercenti — ha sofferto con flessioni anche di due cifre per certi settori come l’abbigliamento e le calzature. Si è ripreso solo con l’inizio dei saldi ma l’interesse dei clienti non è stato maniacale: la gente sa cosa cerca, magari ha già visto l’oggetto ed aspetta lo sconto. Nella ristorazione c’è stata una tenuta anche perché abbiamo avuto due giorni di festa in più, ma anche i ristoranti erano aperti in un numero inferiore a quello degli scorsi anni».
foto by http://www.flickr.com/photos/tim_ellis