Mona Hatoum, la minaccia negli oggetti
Notizia pubblicata il 06 aprile 2008
Categoria notizia : Cultura
GRANDI INSTALLAZIONI, sculture, foto, video e lavori su carta, la maggior parte dei quali mai esposti in Italia: questo quello che potranno vedere coloro che visiteranno Undercurrents, la mostra di Mona Hatoum, protagonista della XIII edizione della Biennale Donna di Ferrara.
Sono oltre 50 le opere realizzate con tecniche diverse che fino al 1° giugno saranno esposte al Padiglione d'Arte Contemporanea di Palazzo Massari in Corso Porta Mare 5, opere in cui quest'artista, nata a Beirut, usa sedie, letti, culle, utensili, tappeti, luci, trasformando la quotidianità in qualcosa di minaccioso per il corpo che appare in pericolo anche quando non é rappresentato nella sua interezza ma da sole parti come i capelli, un elemento che torna in molte delle sue creazioni.
LA HATOUM ha lasciato il Libano nel 1975 per quello che doveva essere solo un viaggio a Londra ma che poi, causa lo scoppio della guerra civile, si é trasformato in esilio: osservando le sue opere si resta sconcertati e disorientati dal senso di inquietudine che trasmette e che le deriva dalla sua condizione di nomade. Il nomadismo del resto é stato il filo conduttore delle ultime tre edizioni della Biennale, come ha spiegato la curatrice dell'esposizione, Lola Bonora: «Dopo Patti Smith nel 2004 e "Passaggi a Sud Est" nel 2006, con la Hatoum volevamo completare questo viaggio tra artiste diverse per origini, formazione e generazione».
LA BIENNALE DONNA é nata nel 1984 grazie all'impegno dell'Udi e alla con le Gallerie D'Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara e da sempre punta a far conoscere l'arte femminile in tutte le sue espressioni. All'inaugurazione della mostra ha partecipato anche l'assessore regionale alla Cultura, Alberto Ronchi: «Noi abbiamo sostenuto la Biennale con una spesa di 20mila euro perchè crediamo nella differenziazione dell'offerta culturale e il fatto che due delle mostre presentate qui, quella di Carol Rama e quella di Patti Smith, poi siano state riproposte a livello internazionale con successo significa che si deve continuare a puntare su questi eventi che avvengono nelle nostre piccole città ». La mostra si potrà visitare dal martedì al venerdì con orario 9-13 e 15-18, 25 aprile e 1° maggio compresi.
(foto di http://www.flickr.com/photos/giobi)