![Berlin International Film Festival Berlin International Film Festival](https://www.riminibeach.it/var/news/storage/images/_aliases/hotel_gallery_image/notizie/berlin-international-film-festival/1006985-1-ita-IT/berlin-international-film-festival.jpg)
Un film lungo sessant'anni 60ma edizione del festival
Notizia pubblicata il 11 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
Un appetito da Orso. Quasi quattrocento film, la Berlinale compie sessant'anni all'insegna di The Ghost Writer di Roman Polanski recluso in Svizzera e Shutter Island di Martin Scorsese.
Il Festival omaggia Rohmer con Pauline à la plage e presenta il restaurato Metropolis , muto capolavoro espressionista di Fritz Lang. Per gli italiani Ozpetek, Soldini, Guadagnino, Aronadio si aprono solo le porte delle sezioni collaterali. Il Filmfestspiele di Berlino conferma di essere sulle tracce di Cannes e Venezia. Il freddissimo della capitale promette di essere riscaldato dal programma costruito da Dieter Kosslik, timoniere collaudato dal 2001. Basta scorrere i titoli in competizione, a cominciare dai due testimonial.
Anche la cronaca giudiziaria fa da traino all'attesa di The Ghost writer di Roman Polanski che si ispira a un romanzo di Thomas Harris per raccontare uno scrittorefantasma (Ewan McGregor) alle prese con le memorie di un ex-premier british (Pierce Brosnan) e con uno di quei reticoli misteriosi prediletti dal regista polacco. Martin Scorsese ha letto, invece, Denis Lehane per aggrovigliare l'intreccio di Shutter Island tra noir, gotico e psico- thriller.
Protagoniste la paura, la perdita, i traumi del passato e, soprattutto, un'atmosfera ricreata a partire dalla tradizione noir hollywoodiana anni 40/50 che tanto dovette a una generazione di autori austro- tedeschi, da Bill Wildera Otto Preminger a Fritz Lang.
DIETRO DI LORO tanti film al quadrato: Zhang Yimou si cimenta con il remake cinese di Blood Simple dei fratelli Coen, lo street artist Bansk esordisce con un film su uno che vuole fare un film su di lui (Exit through the gift shop), Oskar Roehler ricostruisce la storia di un film di propaganda nazi contro gli ebrei (Jud Suess con MauritzBleibtreu Goebbels).
E, poi, commedie: Ben Stiller da un capo all'altro degli Usa in Greenberg di Noah Baumbach, il policeman psicopatico di Michael Winterbottom (The killer inside me), il viaggio a ritroso e in moto di un operaio che aspira alla pensione (Mammuth della coppia Delepine/De Kervern già ammirata in Louise Michel), gli interrogativi dei figli di una coppia lesbica (The Kids are all right di Lisa Chodolenko).
E, ancora, le curve drammatiche del reduce tra Cina e Taiwan in Tuan Yuan di Wang Quan'an, vincitore dell'Orso 200, dei due fratelli che si ritrovano in carcere (Submarine di Tomas Vinterberg), di Allen Ginsberg processato per oscenità in The Howle. Gli italiani. Cosa voglio di più di Silvio Soldini porta nella sezione Special la fragile determinazione della coppia Favino/Rohrwacher.
In Panorama, il corale Mine Vaganti di Ozpetek TommasoScamarcio torna in famiglia e innesca il cortocircuito e il doubleface di Due vite per caso di Alessandro Aronadio.
Un'altra coppia, stavolta dietro le sbarre, ne La bocca del lupo di Pietro Marcello in Forum e la tangente erotica di Tilda Swinton per un cuoco italiano (Io sono l'amore di Gianluca Guadagnino) in Food for Love. Presiede Herzog