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Show di Beppe Grillo a Forlì

Notizia pubblicata il 02 ottobre 2008



Categoria notizia : Spettacoli


NO, DA LUI non ti puoi salvare: nessuna via di fuga, non c'é scampo, nessuna tregua. Non serve chiudere le porte, tapparsi le orecchie: il ciclone Beppe Grillo travolge tutto e tutti. Sono le 21.29 di ieri sera quando le luci del Palafiera si spengono innescando il boato di una folla pazzesca.

Sul maxischermo scorre un video anni 60 con discorso di Robert Kennedy: «Non possiamo basare lo spirito nazionale sul Dow Jones, e il Pil tiene conto di tutto eccetto che della salute delle nostre famiglie». Un attimo dopo lui é lì, sul pulpito, fra una bara baciata da un giglio, una lavatrice minacciosa, sacchi di mais e soia: jeans, polo blu dalle maniche lunghe, Grillo sfoggia occhi spiritati pronti ad incenerire chiunque: «Tu spegni il telefonino!» sibila ad uno spettatore in prima fila.

E non é che l'inizio. Due ore a raffica. Non c'é un attimo di pausa, un monologo infinito che scatena applausi, attaccando tutto e tutti. «A Ravenna avete tassato anche l'acqua piovana, ora vi ritroverete a fare i conti con i contrabbandieri di pioggia». E giù, a testa bassa. Il Parlamento: «Vi siedono ancora 18 condannati in via definitiva. L'operazione ‘Parlamento pulito' la deve lanciare un comico? In Brasile l'hanno promossa i magistrati. E Fassino qua siede da 22 anni in Parlamento e sua moglie da 30, ma nessuno sa che faccia abbia».

Beppe Grillo scatenato E il Clan-Destino porta sul palco i problemi di Forlì. Due ore di monologo: «Qui bisogna svegliarsi»

"Basta inceneritori,basta centrali nucleari, sì alla raccolta differenziata dei rifiuti e alle piste ciclabili"

"A Ravenna avete tassato anche l'acqua piovana Ora finirà  che vi ritroverete in casa i contrabbandieri di pioggia"

CANNONI PUNTATI anche contro i giornali: «Sovvenzionati con cifre spaventose, soldi nostri. E in Italia l'Ordine dei giornalisti non dovrebbe esistere». Piano piano si arriva anche a Forlì: «Sul mio blog ho messo 7000mila nomi intercettati da Telecom e da ‘Tronchetto della felicità ', vogliamo vedere se c'é qualcuno di Forlì? Come si chiama il sindaco, Nadia Masini?». Sul maxischermo si vede la schermata del pc, il motore di ricerca che corre alla caccia della Nadia Masini, ma l'unico Masini che salta fuori fra gli intercettati si chiama Jacopo.
Non finisce qui: sono le 22.30 quando Grillo chiama sul palco «dei combattenti, gli amici di Forlì». Eccoli qui, una trentina di ragazzi, del Clan-Destino e del ‘Meetup Grillo' di Forlì, alcuni con le maglie ‘No inceneritore, sì al riciclo'.

E subito lì va a puntare lo showman genovese: «Basta inceneritori, basta centrali nucleari, sì a raccolta differenziata e alle piste ciclabili». I giovani forlivesi proiettano un video che sulle note lugubri del film ‘Eyes wide shut' di Stanley Kubrick sviscera i grossi nodi di Forlì: i due inceneritori, l'iper sotto sequestro («mi ci sono perso prima» urla Grillo), la nuova tangenziale e i buchi in bilancio dell'aeroporto ‘Ridolfi' e di ‘E-Bus'. C'é spazio anche per «una sola buona notizia»: la mancata costruzione della centrale elettrica a Durazzanino. Come a voler dire che é da lì che bisogna ripartire