Darsena, il Comune sigilla il Chiar di luna

Nel giro di una ventina di minuti al Chiar di luna sono stati apposti i sigilli e cambiate le serrature. Fra 20 giorni, l'ultimo baluardo della strenua resistenza degli ex concessionari, passerà  ufficialmente alla società  Portur e da settembre verrà  demolito.Molte le persone attratte da una simile mobilitazione di forze dell'ordine.

E i commenti si sprecavano: ha ragione Veleno; un pezzo storico di Bellaria che se ne va; potevano mantenerlo in vita; quante ne abbiamo fatte al Chiar di luna; perchè non fanno costruire la rotonda in mare a Veleno.Per gli addetti ai lavori, invece, parla il dirigente dei Lavori pubblici Gilberto Facondini: «Quando si deve ricorrere a queste cose, c'é sempre un grande dispiacere».

Malgrado un tale trambusto, Veleno é rimasto arroccato nel suo solito ufficio di Aquabell, da dove, non domo e certo di avere delle ragioni, ha spedito alcune raccomandate. Una era intestata ad Italino Mulazzani e al sindaco Gianni Scenna: «Con la presente - scrive Foschi - chiedo che vogliate fissare un appuntamento presso la sala comunale per discutere insieme di importanti problemi concernenti la zona adibita a futura darsena con l'importante partecipazione di tutta l'amministrazione comunale. In attesa di un sollecito riscontro scritto, fissate l'indicazione della data dell'incontro».

Un'altra raccomandata é stata invece inviata al dirigente Facondini. Qui Foschi, dopo aver descritto minuziosamente il suo contratto per l'acquisto del Chiar di luna risalente alla data del 2 1 giugno 2000 e trascritto a Rimini il 28 giugno 2000 dal notaio Barbara Ciacci, sottolinea che «con la presente, a tutti gli effetti di legge, la riterrò personalmente responsabile di tutti i danni arrecati alla società  Chiar di luna tramite l'illegittima sottrazione forzata dell'immobile in questione».Nonostante lo sfratto, insomma, Veleno é certo di poter dire ancora la sua.

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