La nuova stella Beatrice Antolini
Notizia pubblicata il 30 dicembre 2008
Categoria notizia : Musica
QUELLO di Beatrice Antolini è uno dei nomi più chiacchierati del momento sul fronte in fermento della musica indipendente. Lei, capello corvino da Macerata, via Bologna, é anche quella che su album si è raccontata a suon di sperimentazione, misteriosa, e che poi sul palco suona come non te l’aspetti, con un numero variabile di musicisti al seguito, fiati compresi, in piedi dietro a piano, synth e moog.
Sperimentale si, ma con piglio rigorosamente rock. Di lei si è cominciato a parlare a proposito del suo secondo album, A Due, uscito già da un paio di mesi, dodici tracce enigmatiche, da New Manner a Taiga, passando per Pop Goes To Saint Peter, che grazie ad un veloce passaparola si sono costruite un seguito di affezionati. E curiosi. Gli stessi che, impossibilitati a raggiungere il locale del concerto, mandano un biglietto agli organizzatori, puntualmente consegnato alle mani dell’artista, per salutarla comunque. «Le atmosfere che ci sono nell’album — racconta lei — sono poi quelle che ci sono nella mia vita di tutti i giorni. E’ un album molto personale, con il quale mi sono messa in gioco. Sono molto sincera in quel che faccio e che dico. A volte anche troppo, tanto da non riuscire ad evitare molti scontri con l’ambiente, musicale e non, che mi sta attorno».
PER L’ALBUM che ha confezionato, il suo secondo, uscito a due anni di distanza dal precedente Big Saloon, lei che è ancora iscritta al conservatorio, ha scritto, arrangiato e poi suonato quasi tutti gli strumenti necessari a confezionare il prodotto finito. «Anche se non sono riuscita a fare tante altre cose che avrei voluto. Per problemi di tempo, logistici e di denaro, anche. Fare un album del genere, indipendente e sofferto, costa tanto anche in termini di relazioni sociali, di mancanza di tempo, di soldi, di amici e di fidanzati». Poi arriva il live. Elettronica, percussioni e trombe sul palco. «C’è il momento della riflessione, quello della produzione dell’album, poi c’è il live che è una valvola di sfogo. Divertimento e comunicazione con il pubblico. Davanti a me quando suono non ci sono molti giovanissimi, il che un po’ mi dispiace. Però c’è un pubblico molto attento».
OLTRE AL TOUR in “carne ed ossa”, per l’artista marchigiana, anche un tour virtuale che in questi giorni la vede ospitata su numerosi portali internet a tema musicale. Ancora qualche data dal vivo sui palchi, poi, già si parla di nuovo album. «Un lavoro che andrà in direzione del funk, con più ritmo e psichedelia...tendente allo scuro. In generale la mia musica non è molto femminile, con quelle atmosfere tribali e tutto il resto, però in qualche traccia, Secret Cassette su tutte, sono riuscita a mettermi in gioco come donna più del solito». Prossime date live: dal 7 gennaio, a partire da Modena, Brescia, Reggio Emilia e Bergamo