Rimini e Riccione: E' iniziata la battaglia dei congressi. Due palazzi, due città , 150 milioni di investimenti: alla fine chi comanda?
Notizia pubblicata il 29 novembre 2007
Categoria notizia : Cultura
HANNO già piazzato i cannoni sulle opposte rive del Marano. Tornano a svettare i campanili, alla vigilia della madre di tutte le battaglie, quella dei palacongressi. Nessuno parla ancora apertamente di "guerra dei colossi', ma riminesi e riccionesi intanto si riarmano.
Le cifre fanno tremare i polsi: da qui al settembre 2009, data di consegna del Palas di Rimini, verranno bruciati qualcosa come 150 milioni di euro per conquistare il mercato dei congressi. Tanto verranno a costare le due strutture, elevate a simbolo del riscatto turistico ma anche della reciproca diffidenza. A Rimini si battono per la gestione comune dei due impianti.
A Riccione temono invece il trappolone: 'quelli là vogliono appropriarsi della fetta più grossa del business lasciando a noi solo le briciole'. In questo sottile gioco entrano in campo la Fiera di Rimini, Convention Bureau, la Provincia e i due Comuni. Lorenzo Cagnoni detta la linea: dalla sua ha i quattrini e il prestigio. E' pronto a cedere quote del Palas riminese (il 10 per cento di azioni) in cambio di una fetta altrettanto pesante della PalaRiccione. Baratto che il sindaco Imola ha accettato senza fiatare.
Anzi. I guai iniziano quando si comincia a parlare di gestione. I riminesi non hanno mai cambiato idea: Convention Bureau é l'unico organismo titolato a guidare i due colossi, sostengono da anni. Presenze, eventi, promozione: insomma il cervello dei Palas. Peccato che, non più tardi di lunedì sera, Imola e il presidente della PalaRiccione hanno fatto sapere che dovranno essere gli operatori privati a prendere le redini dell'impianto che aprirà i battenti il prossimo aprile.
E per privati intendono riccionesi doc. «Non ci fidiamo»: é la parola d'ordine che mette d'accordo i palazzi della politica e le categorie economiche. Questo spiega le bordate lanciate contro la Provincia, esclusa dal cda della società riccionese, e le accuse di avarizia e partigianeria indirizzate al presidente Fabbri.
Rimini minaccia: senza di noi (e le spalle grosse della Fiera) non andate da nessuna parte. Riccione ribatte: il nostro Palas "griffato" (lo slogan é già stato registrato) non ha rivali. I primi puntano a far legna (l'«astronave» potrà ospitare fino a 9300 persone), i riccionesi fanno leva sul mercato di nicchia (in cantiere 2500 posti), la vista sul "salotto', terrazza panoramica e centralità del palazzo. Insomma la solita storia, in spiaggia come nelle sale plenarie: nazional-popolari contro radical-chic.
Intanto nelle trincee si muove il gotha del Pd: Lorenzo il Magnifico, Melucci, Imola e Mauro Ioli. Mentre nei dintorni si agita il sottobosco della politica, sempre a caccia di poltrone. E quelle in palio saranno tante ma soprattutto d'oro.
Con la costruzione dei nuovi palazzi dei Congressi di Rimini e Riccione "la costa adriatica dell'Emilia-Romagna si consoliderà come destinazione per convegni e fiere a livello internazionale". Parola del quindicinale tedesco "Fvw International" di Amburgo nel suo sito on line e inviato anche tramite newsletter.
Con una tiratura totale di oltre 31.000 copie (di cui 27.000 in abbonamento) "Fvw International" é la rivista più letta da tour operator e addetti del settore turistico in Germania. L'articolo spiega dettagliatamente i progetti dei due palas. Anche il settimanale specialistico Travel Talk di Amburgo (33.500 copie distribuite) ha scritto dei due palazzi dei congressi sottolineando l'importanza di queste strutture.
(photo by qousqous)