BASEBALL A1 Pirati, é crisi dopo il triplice ko di Grosseto Serve una sterzata per riavvicinare i playoff
Notizia pubblicata il 27 maggio 2008
Categoria notizia : Sport
«POTEVAMO vincerne tre e invece siamo tornati a casa a mani vuote. D'altronde quando non si sfruttano le occasioni può finire anche così…» . Mike Romano allarga le braccia. La sua Telemarket, indicata alla vigilia della stagione come una possibile protagonista, si ritrova mestamente al sesto posto (9-9 il bilancio), questo dopo il pesantissimo 0-3 incassato allo 'Jannella' di Grosseto.
Un cappotto micidiale, soprattutto in un campionato di A1 così corto, dove di tempo per recuperare ce n'é veramente poco. In Maremma é andato davvero tutto storto, dalla tenuta dei lanciatori – ma cosa sta succedendo a Sandy Patrone? – alla difesa, senza tralasciare un attacco che continua a balbettare, anche al cospetto di pitcher tutt'altro che irresistibili. Ed é proprio sull'aspetto offensivo che il manager dei Pirati pone l'accento. «Non abbiamo disciplina in battuta, é questo il nostro problema più grosso – sostiene Mike
Giriamo veramente di tutto, lanci sopra le spalle oppure alla caviglia. Non abbiamo pazienza, non ci rendiamo conto che anche le basi ball sono preziose, aiutano a segnare». Un attacco che vede più di un uomo di peso sotto tono. Da Mario Chiarini, ad esempio, ci aspettiamo qualcosa in più dell'attuale 243 di media battuta, anche se i 15 pbc non sono male. Chi continua ad essere una vera e propria delusione é Juan Melo.
Il bomber da 100 e passa homer tra Doppio e Triplo A, con la casacca della Telemarket viaggia con una insufficiente mb di 225: per lui nessun fuoricampo e, cosa ancor più grave, la miseria di 6 punti battuti a casa in 18 partite (in pratica realizza un pbc a weekend, sai che produzione…). A Grosseto, in gara1, pareva essersi sbloccato (3/6 contro la staffetta Mikkelsen-Cooper), ma nelle due partite di sabato é ricaduto nell'oblio. E Rimini non può assolutamente regalare una mazza come la sua nel cuore del line-up.
ANCHE sul 'monte', come dicevamo, c'é di che preoccuparsi. E la gestione dei lanciatori lascia perplessi, con Di Roma che é riuscito nella non semplice impresa di perdere due gare nel breve volgere di 18 ore, con quell'insolita apparizione negli extra-inning di venerdì sera e quella prolungata permanenza in pedana nel pomeriggio di sabato, nonostante qualche segnale di cedimento fosse arrivato. Poi c'é il capitolo Patrone. In gara3 dovrebbero esserci delle certezze, ma Sandy pare essersi un po' smarrito. Le basi ball fioccano numerose («Fatica a entrare nella zona», rileva Romano), aumenta il nervosismo e tutto si complica.
(foto di http://www.flickr.com/photos/b-tal)