'Qui non potevamo fare di più'. Rimini Selighini e D’Angelo sono già proiettati ai match con la Salernitana e con l’Avellino
Notizia pubblicata il 19 aprile 2009
Categoria notizia : Sport
PRONOSTICO rispettato, purtroppo per i romagnoli, al “S.Nicola”, ma Antonio Conte è il solito perfezionista e una vittoria pur larga e convincente non è sufficiente per lui.
Tanti gol sbagliati, chiaro segnale che per il Rimini poteva pure finire peggio, hanno indispettito il tecnico del Bari. «Conosco bene il gioco del calcio — dice infatti Conte — per non sapere che senza la necessaria concretezza centrare traguardi importanti, come la promozione in serie A, può diventare un problema e non vi nascondo che a fine primo tempo ero arrabbiatissimo, nonostante il gol segnato da Kutuzov e il bel gioco espresso. Avremmo meritato un vantaggio più robusto, ma non posso certo prendermela con l’avversario. Siamo stati noi a tenere in partita il Rimini anche se, poi, ho apprezzato l’atteggiamento della mia squadra che, nella ripresa, ha continuato a pigiare sull’acceleratore fino a trovare il guizzo di Guberti che ha chiuso il conto. Il Rimini? Quando vinci 3-0 tutto può sembrare facile. Invece non lo è stato. Loro hanno cercato di metterci in difficoltà con uno schieramento molto abbottonato, un 4-5-1 che cercava di toglierci gli spazi per attaccare dagli esterni. Però il Bari ha saputo costruire lo stesso tante situazioni da gol».
MALUMORI ovviamente in casa Rimini. Questa è una sconfitta che, seppur preventivata, rischia di lasciare il segno. Perché perdere ci sta, soprattutto quando giochi sul campo della capolista. Ma non come ha fatto la squadra di Selighini, che per lunghi tratti è stata in balia dell’avversario. «Onestamente non avrei potuto chiedere di più ai ragazzi — dice però l’allenatore romagnolo —, abbiamo cercato comunque di far fruttare questa trasferta, ma sapevo delle difficoltà che avremmo incontrato. In questo momento ho una rosa ridotta all’osso. E tra martedì e sabato affrontiamo due partite decisive come quella contro la Salernitana e l’Avellino. Ricchiuti è venuto con me in panchina, ma fino a giovedì non si parlava nemmeno di una sua convocazione, poi è stato il ragazzo a volersi aggregare al gruppo. Il Bari è fortissimo, lo sapevamo. La squadra di Conte ci ha messo subito in difficoltà, giocando a un ritmo altissimo. Il gol di Kutuzov ci ha costretto a lasciar loro ancora più campo, anche se va detto che si è trattato di un vantaggio meritato».
LUCA D’Angelo, il responsabile dell’area tecnica del Rimini, non cerca attenuanti. «Era difficile pensare di venire a far punti sul campo di una squadra come il Bari — dice — e ci abbiamo provato pur tra mille difficoltà. Ora guardiamo alla Salernitana, la partita di martedì è fondamentale. Ne siamo consapevoli. Anzi, sapete cosa vi dico? Faremo una grande gara».
AGLIARDI 6,5. Svolge il super lavoro nel primo tempo cercando di limitare i danni e solo Kutuzov di testa lo supera mettendolo in ginocchio. Poi può veramente poco nella ripresa sulle reti di Guberti e Donda.
BASHA 4,5. Apprezzabile il sacrificio di giocare in un ruolo non suo, ma su quella fascia destra è sempre troppo facile passare. Prima ad impensierirlo è Guberti, poi con Kamata le cose vanno ancora peggio. Perde anche troppi palloni che danno il via libera alle ripartenze dei padroni di casa.
MARCHI A. 5,5. Lo spirito è quello giusto quando entra in campo in una partita già scritta, anche se la sostanza è poca.
RINALDI 5. Cerca di spazzare la propria area, anche senza badare troppo alla forma, ma gli avversari che si presentano davanti ad Agliardi sono sempre troppi e i dolori arrivano costantemente.
SOTTIL 5. Non brilla per sicurezza al centro di quella difesa che barcolla costantemente davanti al grande potenziale d’attacco della squadra di Conte.
PAGANO 4,5. Kamata è un fulmine e lui non riesce a tenere il passo dell’esterno barese. Poi in zona arriva Guberti e la situazione migliora, ma non di troppo. Dà l’impressione di non prenderci mai le misure.
FRARA 5. Tenere un pallone fra i piedi nella parte centrale del campo è complicatissimo e nemmeno lui ci riesce. Nel primo tempo è l’unico ad avvicinarsi alla porta di Gillet quando si divora un gol facile facile.
CARDINALE 5. Gioca un primo tempo di grandi sacrifici anche perchè i baresi arrivano sempre per primi sul pallone e mettere ordine in mezzo al campo è praticamente impossibile.
PARASCHIV 4,5. Difficile che la sua prestazione resti impressa nella memoria, visto che tocca pochissimi palloni e dà sempre l’impressione di essere troppo estraneo alla manovra.
LA CAMERA 5. Nel primo tempo si butta su tutti i palloni anche se lo fa in maniera non sempre ordinata. Perde lucidità nel corso della ripresa.
DOCENTE 5. Non è preciso e quel pallone sembra sempre scottare fra i suoi piedi. Non dà grossi problemi agli avversari con la sua rapidità.
MARCHI M. 6. Entra in campo nella ripresa e la prima vera occasione dopo pochi giri di lancette è la sua, ma si lascia sbarrare la strada da Gillet. Non ha timori davanti ai difensori pugliesi mettendoci anche un pizzico di spregiudicatezza.
MATTEINI 4,5. Forse i compagni, con quei lanci lunghi, non lo favoriscono considerando le sue scarse doti aeree, ma lui non fa nemmeno molto per entrare nei meccanismi biancorossi. E’ la punta di riferimento del Rimini al San Nicola, ma non tira mai verso la porta avversaria.
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