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L'Adriatico unisce i popoli

Notizia pubblicata il 07 settembre 2007



Categoria notizia : Cultura


Da queste premesse ha preso vita Barca nell'Adrias Kolpos, iniziativa transnazionale voluta dalle amministrazioni comunali e provinciali di Ravenna, Cattolica e Rimini, con la collaborazione di 11 partner provenienti da Croazia, Serbia e Bosnia Herzegovina.

L'ambizioso progetto, iniziato nel febbraio 2007, terminerà a maggio 2008, mese in cui si raccoglieranno i frutti degli sforzi durati 16 mesi. Obiettivo finale: cementare le relazioni tra le genti dell'Adriatico, attingendo dalle testimonianze nascoste nelle pagine dei libri di storia e nei siti archeologici venuti alla luce negli ultimi mesi.

Domani, alle 9.30, nella sala Libeccio del parco delle Navi, a Cattolica, si terrà una conferenza per tracciare un primo bilancio dei risultati ottenuti fino a ora. L'impegno profuso dalle istituzioni è stato riversato su due ambiti distinti, denominati " Barca" e " Adrias Kolpos", e costati un totale di 1.240.307 euro.

Il primo progetto è andato alla ricerca dei tratti comuni dei diversi popoli coinvolti, scavando nell'area archeologica trovata attorno a una scuola elementare di Dubrovnik, in Croazia, e in quella di Ilidja, nella Bosnia I Herzegovina. Per queste delicate operazioni, sono scesi in campo gli esperti della fondazione parco archeologico "Ravennatica", i quali si sono occupati del restauro e della conservazione dei reperti rinvenuti. Quest'ultimi saranno poi destinati alle teche del museo croato della città di Parenzo.

Il secondo ambito di lavori, invece, ha avuto come oggetto di studio le pagine di letteratura e dei testi di storia, nelle quali 7 ricercatori delle università di Bologna, Spalato e Sarajevo sono riusciti a risalire alla radice delle popolazioni dell'Adriatico. Radice che affonda nell'epoca pre-romana, quando ad esempio sia lungo le coste croate che in quelle del centro-nord Italia si professava il culto di Diomede, eroe della mitologia greca.

Questo bacino d'esperienze comuni - racchiuso idealmente nel mare Adriatico - regala quindi un'area culturale senza soluzione di continuità, dove le diverse nazioni perdono i propri confini geografici e regalano una sorta di gemellaggio per tracciare orizzonti comuni. Come quelli legati al turismo e allo sfruttamento delle risorse del territorio. Argomenti, anche questi, che saranno discussi nella relazione di domani, a Cattolica. (s.m.)nella relazione di domani, a Cattolica. (s.m.)
Foto by Felber