Per i fanciulli bielorussi è stato due volte Natale
Notizia pubblicata il 08 gennaio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
«BUON NATALE, Snovom Godom!». Questo l’augurio che si scambiava ieri un gruppo di 50 ragazzi bielorussi, dai 7 ai 17 anni che, accompagnati da insegnanti e interpreti di madrelingua sono ospiti di altrettante famiglie di Cesena e comuni del comprensorio.
Secondo il calendario ortodosso la Natività cade il giorno successivo alla nostra Epifania e così, i giovani della Russia Bianca, giunti a Cesena il 22 dicembre scorso, si sono trovati a festeggiare due volte lo stesso evento. Per alcuni di loro, che già da nove, dieci anni hanno trovato nelle famiglie cesenati l’amore spesse volte assente in patria, non è una novità, ma per altri piccoli, nati nel 2001 e giunti in Italia per la prima volta è stata una sorprendente quanto piacevole sovrapposizione di feste e doni in un clima di serenità e affetto.
«IL GRUPPO cesenate — spiega Monica Belli, referente dell’associazione Onlus Piccolo Mondo —, è parte di un numero più ampio di minori, circa 150 che anche nel Forlivese, Ravennate e Riminese ha trovato, attraverso la nostra organizzazione di volontariato figure ‘genitoriali’ di sostegno. I più grandi, per via degli impegni scolastici, ripartono oggi per la Bielorussia dall’aeroporto di Forlì, tutti gli altri li raggiungeranno tra una decina di giorni. Torneranno poi tutti, nuovamente, per le vacanze estive».
«Il compito che ci siamo prefissi — aggiunge la presidente Raffaella Candoli — non è quello di dare loro cose, ma valori ed esempi per quanto possibile positivi. Le feste e i regali pur importanti per la crescita mentale di ogni bambino, non devono sembrare atti facili o dovuti, né l’Italia deve rappresentare per loro un mondo parallelo in cui tutto pare accadere come per magìa».
ALBERTO E MARINELLA Chiarini di San Mauro Pascoli accolgono da 4 anni, per due periodi l’anno Maxim, 11 anni compiuti proprio qui pochi giorni or sono, che vive in un orfanotrofio a 250 chilometri da Minsk. La sorella del piccolo è ospitata da una famiglia di Bellaria. «Sappiamo di dover mantenere il senso del gruppo tra i ragazzi — ci dicono i coniugi — e del l’appartenenza alle loro origini, alla loro cultura e tradizioni. Ma non la viviamo come un’imposizione: è molto gratificante ritrovarsi coi loro accompagnatori, e tra le famiglie accoglienti nascono frequentazioni e amicizie che si consolidano nei viaggi fatti alla volta della Bielorussia per portare aiuti umanitari ai tanti giovani che vivono in istituti del loro paese».
IN QUESTI giorni i giovani bielorussi hanno visitato i presepi della Rocca di Cesena, di Palazzo Ghini, di Longiano, Montiano, Gambettola e Cesenatico, hanno giocato a tombola nella parrocchia di S.Egidio, partecipato a sagre che vedevano la presenza dei Pasquaroli, festeggiato i compleanni, soprattutto hanno invitato a casa propria amici italiani e connazionali, fatto abituale per bambini che hanno una casa e una famiglia, ma non per “quei” bambini bielorussi.
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