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Rischio sabbie mobili, la spiaggia 'affonda' Bagnini e turisti protestano: 'Pericolo reale'

Notizia pubblicata il 12 giugno 2008



Categoria notizia : Turismo


TURISTI nelle sabbie mobili. Dove, nell'Africa nera? Macchè, a Rimini (Nord), capitale europea della vacanza, secondo oleografico e un poco stinto cliché. Non ci credete? «Ne abbiamo salvati già  tre da inizio stagione, un riminese, Mario della Zaira, e due anziane turiste - sussurra un bagnino viserbese -.

Erano andati giù fino all'ombelico. Urlavano 'aiuto'. Il salvataggio é dovuto andare col moscone per tirarli fuori».
In ogni caso, la foto qui a fianco, scattata ieri mattina - come si dice - parla da sola. I due uomini ritratti sono fratelli, i bagnini Romano e Felice Ceccarelli, dei bagni 35 - 36 di Viserba. Romano, a sinistra, é nell'ultimo tratto di mare, tra la battigia e gli scogli, dove la sabbia ha normale durezza e consistenza.

A un metro da lui, Felice, si «immobilizza» nella melma per il fotografo. Oltre mezzo metro, una vera trappola per anziani, bambini e persone con difficoltà  di deambulazione. La «fossa delle Marianne» fangosa non é estesa, forse una cinquantina di metri lineari.

Ma per turisti e operatori della zona, rappresenta comunque un incubo.

«QUEST'ANNO devo guardare più a riva che al largo - dice Loris, salvataggio al bagno 35 -. La gente passeggia tranquillamente, poi va sotto, sempre di più».
«Spendono tanti soldi per la Notte Rosa e gli eventi - sbotta Paolo, chiosco bar in zona - e per l'immagine di Rimini. Ma quelle sabbie mobili lì che immagine danno? Provi a venire il sindaco a fare due passi in quest'acqua. E se ci va un bambino? Poi ci parlano di Bandiere Blu».

«Ho sentito bimbi che volevano andare a fare il bagno, e le mamme a dirgli 'no, c'é la melma' - aggiunge Felice Ceccarelli -. Credete che questi turisti l'anno prossimo torneranno qui? C'é da vergognarsi».

Qualcuno ha perimetrato la zona delle sabbie mobili con dei bastoni. «Ai turisti raccontiamo che é per segnalare dei vecchi scogli - dice un bagnino -. Una bugia. Che ha le gambe corte». Sul posto, gli operatori lo ammettono, si sono visti più volte e «dati da fare» l'assessore all'Ambiente, Andrea Zanzini (atteso anche stamattina), il vicecapogruppo di maggioranza consiliare Juri Magrini, e altri politici. Nel mirino degli operatori l'intervento di ripascimento fatto lo scorso inverno. E la qualità  («é nera») e quantità , ritenuta insufficiente di sabbia riportata.

INTANTO un gruppo di anziani turisti piemontesi ha inondato di email l'assessorato all'Ambiente: «Vi informiamo che a causa della bassa marea e del fondale non compatto esiste il rischio di sprofondare dentro la superficie fangosa del mare vicino al bagno 35». Dal bagno 38 smentiscono di avere problemi simili: «Qui solo erosione». Alla denuncia dell'Udc si aggiunge quella di Forza Italia - Pdl: «Sindaco, perchè i 45mila euro spesi hanno peggiorato la situazione?», chiede Gabriella Piccari.