«Ma il Rimini non va in vacanza». Stavolta la difesa fa arrabbiare Acori, che però rilancia: «E' ancora lunga»
Notizia pubblicata il 16 marzo 2008
Categoria notizia : Cultura
TENTA di mantenere il suo proverbiale ottimismo Leonardo Acori. Gli undici punti che lo separano adesso da Lecce e da Brescia non gli fanno perdere la speranza di vedere ancora i playoff raggiungibili. Il tecnico del Rimini é fatto così, neanche il ko 2-1 contro l'Avellino lo demoralizza.
Chissà che cosa penserà , in cuor suo, l'allenatore umbro. «Sapevamo del grande furore agonistico dell'Avellino, il cambio dell'allenatore, poi, dà sempre una certa carica. Sì, ce lo aspettavamo un Avellino così scatenato. Noi abbiamo concesso però dei gol da ingenui, siamo stati molto ingenui».
RECRIMINA ACORI per quegli errori difensivi di troppo, soprattutto sul primo gol. Il trainer biancorosso lo dice chiaro e tondo: «Quelle ingenuità non si devono commettere e dire che in febbraio eravamo riusciti a registrare la difesa, invece oggi... Davanti? Docente era troppo solo, é vero. E' chiaro che la squalifica di Vantaggiato e l'infortunio di Greco ci hanno negato qualche alternativa e almeno un cambio offensivo in più».
Ma il dito nella piaga é rappresentato nella medesima dinamica con cui sono arrivati i due gol: «Abbiamo ripreso rete in pratica nelle medesime circostanze del primo. La difesa in sette partite aveva subìto solo un gol, eravamo sempre concentrati e supplivamo a questi errori, invece contro l'Avellino - lo ripete - siamo stati disattenti e siamo stati puniti».
Acori ci pensa e ci ripensa ed aggiunge: «
Sul secondo gol non siamo stati bravi ad anticiparli. Comunque in generale ci siamo complicati la vita. Abbiamo fatto tanti cross dal fondo, però, inutile negarlo, davanti di testa abbiamo inciso poco».
LA CLASSIFICA con i playoff a 11 punti di distanza non lo spaventa. «Il campionato finisce il primo giugno, il campionato non finisce qua, é ancora tutto aperto per noi e per il Mantova, c'é ancora molto da fare. Abbiamo sempre il dovere di fare bene, non possiamo di certo andare in vacanza. Noi lotteremo sino alla fine. Prendete i risultati di oggi, col Bologna che perde in casa: può ancora succedere tutto, é lungo il cammino...». Poi torna sulla partita: «Ci sono state difficoltà soprattutto per l'aggressività che ci ha messo subito l'Avellino. I loro lanci lunghi ci hanno creato difficoltà , anzi ci hanno creato veri e propri problemi. L'Avellino non ha rubato nulla e noi la corsa ora la facciamo su noi stessi. Come sempre». Ma perchè non ha rischiato il baby Marchi? «Perchè ho preferito Basha, che ha dei numeri di testa, e poi per il ragazzino era forse troppo».
ULTIMA BATTUTA sul cambio di Milone: « Forse si é fratturato una mano, speriamo invece non sia nulla di grave». Non c'é più tempo di pensare ad Avellino, lo Spezia bussa già alle porte e bisognerà tornare implacabili.
Le pagelle di DONATELLA FILIPPI
CONSIGLI 6. Nel primo tempo con i piedi é decisivo su una conclusione ravvicinata di Pellicori, poi prova a ripetersi anche nella ripresa sul tiro di Salgado, ma riesce soltanto a sporcare con i guanti un pallone che poi Pellicori tocca in rete.
VITIELLO 6. Quel gol poteva valere parecchio, peccato per le tante, troppe, amnesie in fase difensiva che, naturalmente, non coinvolgono solo lui. Quando Salgado parte dalla corsia destra e si accentra sono sempre dolori.
PORCHIA 6. Tutto sommato é il migliore di una difesa nemmeno lontana parente di quella vista in questo girone di ritorno. Qualche sbavatura, però, se la concede.
MILONE 5. Troppe imperfezioni, manca di quella reattività che lo ha quasi sempre contraddistinto. Una giornata da dimenticare, infortunio compreso.
RINALDI 5,5. Anche lui non riesce a prendere le misure ad un ispiratissimo Salgado capace di seminare sempre il panico nella difesa riminese.
REGONESI 5,5. Ha un cliente difficile come Sestu da tenere a bada e ne soffre la rapidità . Nel primo tempo cerca di proporsi con insistenza, meno nella ripresa.
CARDINALE 5,5. In avvio sembra il più reattivo, anche in fase di costruzione. Ma con il passare dei minuti perde la verve occupandosi soprattutto del lavoro sporco.
PARASCHIV 6. La sua partenza non é felice. Spesso si estranea e il Rimini ne soffre. Cresce alla distanza e nella ripresa riesce a diventare il più propositivo rilanciando le quotazioni dei suoi.
PAGANO 6. Pochi spunti per buona parte della gara, poi si accende ispirando il pareggio dei biancorossi, prima di rispegnersi nel finale.
RICCHIUTI 6. Quando accelera é capace di mettere alle strette la difesa di casa spaziando da una parte all'altra del campo. Peccato che gli spunti non siano frequenti.
LA CAMERA 5,5. Un tempo no, un tempo sì, meglio nel secondo che nel primo come spesso gli capita. Carbone lo limita bene, ma gli lascia anche qualche spazio che sfrutta con qualche buona percussione.
DOCENTE 5. Fatica e anche tanto a reggere il peso dell'attacco. Solo in mezzo alla difesa irpina difficilmente azzecca i movimenti giusti, difficilmente vince una battaglia con l'avversario, difficilmente centra lo specchio della porta.
L'arbitro SQUILLACE 6,5. Non prende decisioni affrettate e spesso sono quelle giuste. Non usa troppo il fischietto in una gara che non ha bisogno di grandi interventi.Â
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