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Aterdanza 2010: a Rimini alcuni spettacoli da non perdere

Notizia pubblicata il 28 ottobre 2009



Categoria notizia : Spettacoli


Sono 54 gli spettacoli in Regione Roi: «Abbiamo abbattuto i costi» Si comincia sabato a Ferrara con «Hell» di Emio Greco. La Cenerentola delle arti sceniche volteggia alla riscossa, in cerca del principe azzurro. E oggi la scarpina che può cambiarle la vita ha il nome avviluppante di «rete». Spettacoli di danza di 16 compagnie in 19 città tra Piacenza e Rimini, per un totale di 54 recite totali: questo è il cartellone della nuova stagione di Aterdanza, un circuito, o rete appunto, che permette una programmazione di qualità a costi contenuti e una partecipazione dei singoli teatri alle scelte.

Spiega il presidente di Ater Maurizio Roi alla presentazione dell'iniziativa, presso la sede della Regione. «Grazie a un finanziamento della Regione e del Ministero possiamo abbattere i costi delle compagnie. A ognuna offriamo di fare più di una recita, chiedendo in cambio un cachet più basso del normale. Questo permette di portare la danza contemporanea e il balletto non solo nei grandi centri ma anche in quelli minori. Noi proponiamo alcuni titoli, i singoli teatri scelgono. Sarebbe bello che si facesse così anche per la prosa e la musica e che si smettesse con la logica delle grandi prime e delle esclusive che poi non hanno seguito e distribuzione ». Il programma prevede spettacoli di buone realtà italiane, con presenze di giovani emergenti e con qualche ospitalità internazionale. Per esempio Emio Greco, che sabato sarà nel Danza Contemporanea Festival di Ferrara con Hell,
personale variazione sull'Inferno di Dante, e tornerà per Aterdanza al Bonci di Cesena il 14 febbraio. Oppure i Ballets Trockadero de Monte Carlo, che reinterpretano con soli uomini en travesti i classici più struggenti del balletto: in questo festival mobile si vedranno a Forlì, Piacenza, Carpi e Ravenna in marzo. Molte saranno le presenze italiane. Sottolinea il curatore artistico della rassegna Roberto De Lellis: «Nonostante la mancanza di un disegno strategico nazionale per questa arte, oggi nel nostro paese si vedono molti begli spettacoli di danza. Il nostro cartellone, in un momento in cui sembra che in ogni campo ci sia richiesta di sicurezza, punta sul classico, ma non mancano le sorprese. Da questa edizione entra in Aterdanza
la rete Anticorpi, che scandaglia il panorama più giovane.
A loro sarà riservato uno spazio a maggio alla Cavallerizza di Reggio Emilia». Aterballetto presenta due novità, Casanova con la firma del giovane Eugenio Scigliano e Certe Notti, coreografie di Mauro Bigonzetti su canzoni e parole di Luciano Ligabue e immagini di Angelo Davoli: ha appena debuttato a Milano e sarà in molti centri della regione; a Bologna, fuori rassegna, si potrà vedere al teatro delle Celebrazioni dal 27 al 29 novembre. Tra le compagnie classiche segnaliamo il Balletto dell'Esperia, la Spellbound Dance Company, il Balletto di Roma con il crepuscolare Otello di Fabrizio Monteverde e Lo schiaccianoci in versione thriller di Mario Piazza, lo Junior Balletto di Toscana che si cimenta in un programma Sulle tracce di Diaghilev, i Naturalis Labor con il loro tango e la francese Isabelle Anna che interseca la danza classica indiana con stili e sonorità occidentali. Si potranno vedere anche esponenti della danza acrobatica, la Rbr Dance Company e l'Evolution Dance Theater, e i giovani clowneschi Teatrofficina Aerogrammi.
La ricerca è affidata ad Abbondanza- Bertoni, che riprendono un loro bellissimo lavoro, Romanzo d'infanzia, al Balletto Civile di Michela Lucenti con Animali vivi, a Monica Casadei con il nuovissimo I bislacchi, un omaggio alle creature lunari di Federico Fellini (al Duse in aprile, fuori rassegna). Bologna resta un po' ai margini di questa occasione: solo l'Arena del Sole entra nella rete ospitando in marzo I speak Kathak di Isabelle Anna. «L'Emilia Romagna - osserva l'assessore alla cultura della Regione Alberto Ronchi - con questa rassegna, con la rete Anticorpi e con l'intervento a sostegno del festival di Ferrara si pone più in un'ottica europea che italiana, visto il poco spazio che il nostro paese riserva alla danza. Aterdanza può essere un monito a superare, in questi momenti di difficoltà economiche, la logica municipale, coltivando vocazioni diverse nelle differenti città, valorizzando i talenti locali, facendo rete».
Massimo Marino
Il presidente
«A ogni compagnia offriamo di fare più di una recita, chiedendo in cambio un cachet più basso del normale» Il cartellone Il programma prevede «serate» di buone realtà italiane, con giovani emergenti e qualche ospite internazionale Galleria
Da sopra, in senso orario, foto dagli spettacoli «Certe notti», «Paquita» e «Hell»