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Artisti Del Quotidiano Raccoglie I Ricordi Dei Maestri Dell'Abito Su Misura, Da Fine Ottocento Fino Ai Giorni Nostri
Notizia pubblicata il 12 gennaio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Con ago e filo in mano all' ombra delle Torri L'esperienza di Oriana Neri e della sua storica sartoria nel volume realizzato dall'Ibc
Oriana Neri, per le bolognesi "doc", è un'istituzione. Perchè a loro l'abilissima sarta bolognese, ancora attiva nel suo atelier in via Castiglione, ha dedicato una vita intera. «Ho iniziato a otto anni e fino a ventidue ho lavorato presso altre sartorie della città". Poi, nella seconda metà degli anni Cinquanta, il lavoro "in proprio", prima in casa dopo - finalmente - in una sartoria tutta sua. - Ho vestito quattro generazioni di bolognesi - ricorda con orgoglio e commozione -. Ho iniziato con le nonne e in questi giorni ho cucito gli abiti per le prime pronipoti». E per tutte la stessa dedizione, quella di sempre: «La modernizzazìone - dice Oriana Neri - negli anni ci ha reso alcune fasi del lavoro più veloci: ora ad esempio i fusti sono adesivi. Se dovessi lavorare oggi con gli strumen ti di quando ho iniziato - scherza - sarei costretta probabilmente a chiedere l'elemosina con un piattino per strada». Invece Oriana Neri quel destino l'ha scartato ampiamente e non è stata solo una questione di fortuna: «C'è voluta tanta costanza - dice - tanta fatica, tanto amore e , E ci vogliono tutt'ora, nonostante le "lavoranti" che negli anni è riuscita a mettersi accanto. Perchè in realtà, malgrado i successi, Oriana Neri dalla macchina da cucire non si è mai staccata: «Mi sono con cessa una tagliatrice-, dice, ma i beninformati sanno che Oriana Neri per le clienti di sempre taglia personalmente e "ad occhio". Roba da maestri, insomma, inutile cercare di imitare.
La storia di Oriana Neri, dalle origini all'atelier di via Castiglione, è una delle "perle" contenute in Artisti del quotidiano. Sarti e sartorie storiche in Emilia Romagna, il volume, a cura di Elisa Tosi Brandi, realizzato dall'Istituto per i beni artistici e naturali della regione e che oggi alle 17 sarà presentato nella Sala dei Marmi della Camera di Commercio, in piazza della Mercanzia 4. Una ricerca che raccoglie, attraverso le province dell'Emilia Romagna, i professionisti di ago e filo sono entrati nella storia dell'artigianato del secolo scorso. E questa storia in particolare, quella di sarti e sartorie, nessuno finora si era preso la briga di scriverla in dettaglio lascìandola in balìa di un passaparola orale o di archivi privati
L'iniziativa dell'Ibc, in questo senso, corre a soccorso della fragilità di questa memoria, fornendole la solidità di un vero e proprio manuale. Che racconta i contesti e la storia antica di questa particolare "arte", prima di passare in rassegna, città per città, i grandi maestri dell'abito su misura. A Bologna si incontrano così Giovanni Maria Policardi, il celebre sarto felsineo di fine Ottocento, e Guido Bosi, maestro ancora in attività in via Farini e che ha avuto come clienti Agnelli, Strehler, Carmelo Bene, Mitterand e Catherine Deneuve. Per Quanto riguarda il gentil sesso, invece, tributo a Fernanda Lamma, vera e propria griffe negli anni Venti e Trenta, la cui sartoria di via Rizzoli, 7 chiuse i battenti nel 1939. E naturalmente a Oriana Neri, che dal dopoguerra resiste ancora oggi nella fatica quotidiana di un mestiere che, come tutti, è fatto di trionfi e sconfitte.
Un trionfo, ad esempio, Oriana Neri ce l'ha avuto proprio di recente: "Una cliente l'anno scorso - racconta - è venuta qui dall'Argentina e ha ordinato l'intero guardaroba presso il mio atelier" E le sconfitte? " Quelle ci sono tutti i giorni - dice col sorriso - ed è superare le delusioni superare la vera sfida, quella che i giovani di oggi purtroppo non se la sentono di intraprendere" Perchè, spiega per imparare ci vuole tempo - " è come una laurea" dice schietta. Poi però, quell'arte minuziosa resta a lungo e diventa preziosa nelle dita, creando principi e principesse, cavalieri e spose. Nei sogni soltanto, spesso. Ma anche in quelli, si sa, è necessario indossare l'abito giusto.