Bologna Villa delle Rose apre le porte al futuro Sezioni storiche per l'arte del '900
Notizia pubblicata il 23 settembre 2008
Categoria notizia : Cultura
SE TUTTO andrà bene - e soprattutto se arriveranno i fondi necessari - con la prossima primavera Villa delle Rose, una delle sedi espositive di MAMbo, definirà il proprio ruolo in maniera precisa e stabile. Lo ha spiegato il direttore del museo, Gianfranco Maraniello, presentando ieri il quinto appauntamento di Not So Private.
Gallerie e storia dell'arte a Bologna, il ciclo espositivo dedicato alle gallerie private cittadine che fanno capo all'Ascom, e che, nell'occasione sono la Galleria De' Foscherari e la Arte e Arte.
«NEGLI SPAZI della villa - ha spiegato Maraniello - allestiremo, anche attraverso le nostre collezioni una sezione storica sull'arte della seconda metà del '900 e ricostruiremo anche la storia della ex Galleria d'Arte Moderna. Così, il quadro del secolo scorso, imperniato naturalmente sul Museo Morandi, comincerà a definirsi in maniera organica. La speranza é poi che Villa delle Rose possa giungere a un'apertura giornaliera».
INTANTO, nei due piani dell'edificio di via Saragozza, vengono esposte una quarantina di opere che meritano la visita (vernice oggi alle 18; apertura fino al 19 ottobre; martedì-domenica ore 15-19; lunedì chiuso; gratuito; info 051 436818). Perchè ognuna delle due gallerie interessate ha organizzato una personale, un'esposizione dedicata a uno solo dei suoi artisti più significativi.
Così, la De' Foscherari, una delle gallerie storiche della nostra città , sorta nei primi anni '60, con al proprio attivo la famosa mostra "Tre progressioni: Cuniberti, De Vita, Pozzati", del 1963, e quella altrettanto celebre sull'arte povera curata da Germano Celant cinque anni dopo, ha scelto Germano Sartelli. Imolese, 83 anni, per trenta insegnante di pittura all'ospedale psichiatrico della sua città , Premio per la Scultura del ministero della Pubblica istruzione nel '62, invitato da Calvesi, Fontana e Gnudi alla Biennale del '64, Sartelli (che espose per la prima volta nel '58 al Circolo di Cultura di Bologna, con il sostegno di Andrea Emiliani) é tuttora un instancabile sperimentatore di materiali, dal legno e dal ferro degli inizi agli stracci, ai fili metallici, alle cartine di sigarette, e poi ancora legno, ferro, lamiere, metalli, ragnatele, vetro.
E il pregio dell'allestimento della De' Foscherari (dove nell'ultimo decennio hanno esposto Pistoletto, Plessi, Gilardi, Ceroli, Dorazio, Scanavino) sta proprio nel documentare, pur nella dislocazione ridotta di Villa delle Rose, l'opera sartelliana (con anche un pezzo che entrerà nelle collezioni di MAMbo) nella sua completezza, da un collage della fine degli anni '50 ai lavori in ferro e latta dell'anno scorso e di quest'anno. Il risultato é una specie di continuo incantamento, di inquieto lirismo della natura e delle sue fibre, di incrocio di echi e risonanze psichiche profonde.
NANNI VALENTINI, nato a Sant'Angelo in Vado (in provincia di Pesaro e Urbino) nel 1932 e morto a 53 anni é invece il protagonista per Arte e Arte, presente a Bologna dal '99 con mostre di Christo, Tinguely, Spoerri, della pop art americana. Valentini lavorava la terracotta, imprimendovi graffiti e aprendola, talvolta, in squarci di cieli mediterranei. Sono forme primigenie, archetipe, come grandi ombelichi (vedere al piano superiore il conturbante Cerchio con ferro del 1982).
E anche in questo caso, come in Sartelli, l'arte non pone limiti ai materiali: accanto alle terrecotte, grezze o variamente manipolate, sono visibili anche tecniche miste su tela e su carta. Anni dopo, cioé oggi, la contemporaneità avrebbe riannodato e rimeditato questi stessi percorsi.c. su.
foto by http://www.flickr.com/photos/franfiorini