Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Melucci: in spiaggia una sera a settimana. Gli operatori remano contro

Notizia pubblicata il 07 luglio 2009



Categoria notizia : Turismo


RIVOGLIAMO la spiaggia di notte! La invocano a gran voce migliaia di coppiette, che non sanno dove appartarsi con poca spesa e molto risultato.

La supplicano turisti e residenti, memori dei racconti dei padri (quelli degli indigeni, i quali a volte curiosamente coincidono con quelli dei vacanzieri) che si godevano il «mare in amore», la tintarella di luna, le aperture culturali e non solo di vichinghe e valchirie nell’italietta bigotta e bacchettona dei primi anni Sessanta. Ma va superata la storica ritrosia dei bagnini.

Adesso ci riprova l’amministrazione comunale, per bocca del vicesindaco e assessore al Turismo Maurizio Melucci, che cavalca l’onda anomala dello tzunami Notte Rosa: «Visto quant’è bello?»

Che cosa?
«Mi riferisco alla Notte Rosa — dire Melucci —alla folla, alla riappropriazione dell’arenile di sera - a parte gli eccessi che andranno stoppati - al bagno a mezzanotte in vari stabilimenti balneari, che ha avuto un successone».
Va lei a dirlo ai bagnini?
«Certo».
Intanto, indichi qualche dettaglio operativo, poiché a proporre si fa presto, ma disporre (e spazzare al mattino) poi tocca a loro.
«Intanto — spiega il vicesindaco — non penso certo ad aperture degli arenili fino a notte tarda per l’intera estate. E neppure ad aperture continuative tutte le sere».
A cosa pensa invece?
«Premetto che per ora è un’ipotesi affascinante, su cui lavorare insieme». Avanti. «Oggi dopo l’orario di balneazione la gente non può andare in spiaggia».
Esattamente. L’ordinanza regionale dice a chiare lettere che dopo l’orario indicato per la balneazione («almeno» dalle 9,30 alle 18,30, non un minuto di più) le persone non possono più andare sull’arenile.
Ma ci vanno in parecchi fino alle 20, come mai? Siamo in Italia. Ovvero, la medesima ordinanza dice che «con espresso consenso del concessionario», cioè del bagnino, si può rimanere in spiaggia entro il limite di orario indicato dai singoli Comuni (a Rimini l’una, altrove a mezzanotte). Oltre, non si va manco con l’appoggio dell’aviazione.
«Si potrebbero fare Notti Bianche, o Free Night — continua Melucci — ad esempio una volta la settimana, magari al venerdì o al sabato, e fino all’una, una e mezza, non di più».
I bagnini temono danneggiamenti...
«Su questo possiamo impegnarci noi come Comune, ad esempio con la videosorveglianza».
Sentiamo la «controparte». «Estendere la Notte Rosa, nel senso di spiaggia aperta di notte, ad altre giornate durante l’estate? Anzitutto va stabilito se l’iniziativa così com’è sia davvero producente per la Riviera. Io ho dei dubbi».
Giorgio Mussoni, presidente dei bagnini di Oasi-Confartigianato, al solito va controcorrente. «Non sono contrario a priori — aggiunge —, infatti ho sempre collaborato. Però non dovrebbe essere solo musica, non dovrebbe essere al sabato, il giorno peggiore possibile, ma durante la settimana. Sparano numero astronomici di pubblico? Bene. Io dico che le presenze in riviera sono state inferiori, al massimo uguali, allo precedente weekend».
«Facile dire spiaggia aperta una sera a settimana — fa eco Romeo Nardi, presidente Consorzio Marina Riminese (Confesercenti) —. Ma senza il fortunale delle 4 che ha cacciato i più, e senza i tanti nostri amici volontari che ci hanno aiutato a ripulire l’arenile l’indomani, saremmo ancora lì a sistemare ombrelloni, sdraio e spiagge. Parliamone pure di notte aperta, ma tutti attorno a un tavolo, amministratori, categorie, forze dell’ordine. E stabiliamo tutti insieme con chiarezza i relativi ruoli».

foto by http://www.flickr.com/photos/cnichele65/