
Rimini La fiera . Le imprese riminesi sugli scudi
Notizia pubblicata il 25 novembre 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
«ALLORA, quando aprite a Rimini?». In questi giorni non c’è stato visitatore in fiera che non abbia fatto questa domanda a Domenico Simone. Ma al direttore generale del nuovo Ikea Rimini, al Sia per presentare il progetto del colosso svedese al servizio del turismo (vedi articolo a fianco) non resta che rispondere: «Non dipende da noi». Fosse per Ikea, il punto vendita di Rimini (il 15esimo della multinazionale in Italia) sarebbe già aperto da un paio di mesi. Ma se Ikea è pronto, com’è noto, non lo è la burocrazia riminese.
Prima la Provincia, in ritardo di un anno nell’adozione del Piano territoriale di coordinamento provinciale, e ora il Comune, alle prese con la variante per dare via libera a Ikea (appena approvata in consiglio comunale) hanno fatto slittare di molto l’inaugurazione. «Si spera in Pasqua, ma non tocca a noi dirlo. Siamo in contatto quotidianamente con il Comune – spiega Simone – nei primi tempi c’è stata grande collaborazione e sintonia, ma ora questi ritardi stanno creando parecchi problemi. Soprattutto a i lavoratori». Per Simone «il primo paradosso, in un momento così critico in cui si prospetta, per l’Emilia Romagna, la perdita di 6mila posti di lavoro, è proprio questo.
A Rimini Ikea assumerà 250 persone a tempo indeterminato, anzi 40 ne ha già assunte, e altre 150 lavoreranno con vari contratti. Eppure, a causa della burocrazia (noi siamo pronti!) non possiamo aprire». Per la cronaca sono già 2mila le persone che hanno fatto i colloqui, per poter lavorare all’Ikea di Rimini. «Ma se continueremo a non avere l’autorizzazione, e qui arriviamo al secondo paradosso, nei prossimi mesi dovremo mettere in mobilità i 40 già assunti. Capite? Prima ancora di aprire il punto vendita. È assurdo».
Non è la prima volta che Ikea accumula ritardi nell’apertura dei propri punti vendita in Italia. «Ma in certi casi gli ostacoli erano più che prevedibili. Nel caso di Rimini noi abbiamo costruito il punto vendita e il magazzino (32mila metri quadrati di superficie totali, è uno dei più grandi Ikea in Italia) nei tempi che ci eravamo prefissati con la Provincia e il Comune per poter aprire». La multinazionale, lascia intendere Simone, non a caso è piuttosto preoccupata di come stanno andando le cose.
Per aprire a Rimini Ikea ha speso ben oltre i 70 milioni di euro che conta di incassare nei primi 12 mesi di attività. I conti non sono ancora in rosso, ma per ora non tornano. E nel frattempo la concorrenza si sta attrezzando per far fronto al colosso svedese. «Ma noi siamo felici che il Mercatone uno e altre aziende nel settore dell’arredo aprano vicino a noi. La concorrenza ha sempre fatto bene, è di stimolo. E a Rimini c’è un’ottima concorrenza». I competitor Ikea li aveva messi in conto. I tempi della burocrazia no, non li aveva previsti.
foto by http://www.flickr.com/photos/pinkbeltrage