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Antonioni, spunta dal cassetto un film su San Francesco

Notizia pubblicata il 04 ottobre 2007



Categoria notizia : Spettacoli


UN PACCO DI FOGLI ingialliti. 148 pagine, per l'esattezza. Battute a macchina 25 anni fa. Improvvisamente saltano fuori da un cassetto, e fanno tanto rumore.

Perchè coinvolgono vari personaggi del cinema italiano. E avrebbero potuto riscrivere, almeno in parte, la storia della Settima Arte.

La rivelazione arriva da padre Ernesto Caroli, ex direttore dell'Antoniano di Bologna e deus ex machina per molti anni del centro religioso bolognese. E concelebrante del funerale del regista, lo scorso 2 agosto. Era il 1982. Caroli aveva pensato di celebrare l'ottocentesimo anniversario della nascita del Poverello di Assisi con un film.

Ma non voleva una pellicola qualsiasi, bensì una produzione internazionale. Con un regista di fama internazionale, Michelangelo Antonioni, un attore capace di mettere in risalto le doti umane del santo. Roberto Benigni.

VENTICINQUE anni dopo la sceneggiatura é tornata alla luce, saltata fuori da quel cassetto che la nascondeva ai cinefili.

Accade solo adesso, proprio perchè uno degli autori del testo era Antonioni. Il regista aveva partecipato alla stesura insieme a Tonino Guerra, suo (quasi) inseparabile collaboratore e Roberto Roversi.

Altro scrittore bolognese. E ora, a pochi mesi dalla scomparsa, riappare il testo, come evidenzia ''Famiglia Cristiana''.

Un film che poteva diventare un capolavoro. Certo, già  Roberto Rossellini aveva realizzato una pellicola magnifica sulla figura del frate umbro, Francesco giullare di Dio. Ma la regia di Antonioni, lontano anni luce dalla religione, avrebbe potuto regalare una figura umana - e di celluloide - di spessore assoluto.

LILIANA CAVANI si é addirittura dedicata due volte al Poverello, nel film d'esordio Francesco d'Assisi (1966), poi nel 1989 con Francesco.

"Volevo far conoscere Francesco anche all'estero - racconta padre Caroli - e pensai a un film. Antonioni all'epoca era già  molto famoso, aveva conquistato il pubblico straniero con Blow-Up e Professione Reporter.

Sapevo che il suo cinema era lontano dal mondo cristiano. Ma era una figura che mi affascinava. Avevo simpatia per lui. Inizialmente mi disse di no, non se la sentiva. San Francesco era un figura di cui aveva soggezione".

Poi il corteggiamento si fece serrato, e alla fine il cineasta accettò. E si mise al lavoro sul trattamento. " Intanto io mi occupai dei finanziamenti. La Rai fece la sua parte, e così una società  tedesca e l'americana Nbc mise quasi otto miliardi".

Ma poi il film non si fece.

Antonioni voleva far recitare gli attori nella lingua dell'epoca, i produttori americani volevano un film in inglese.

"No, un film di Antonioni l'avrebbero prodotto in qualsiasi modo. Lui ebbe un ictus, é solo per questo che il film saltò. Dopo la malattia non si sentiva più di farlo. Lui me lo diceva sempre: non si sentiva all'altezza della grandezza di San Francesco. L'avrebbe fatto solo al massimo delle forze, perchè quel film sarebbe stato l'apice della sua carriera. La sceneggiatura é straordinaria".
Ma non pensa che qualcun altro potrebbe fare il film?
"Ne ho parlato con Ettore Bernabei (direttore della Lux Vide, ndr), c'é qualche mezza risposta. Ma non sarà  la stessa cosa".
Il cast sarebbe stato sensazionale.

"Era difficile pensare a un attore con tanta freschezza da poter recitare il Francesco che aveva in mente. Antonioni pensò che il Benigni di inizio carriera fosse perfetto. Anche per recitare nell'italiano dei Fioretti. Poi ci sarebbe stata Liz Taylor".

foto by Idealterna

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