Antonello, dalla pelle al cuore. Venditti stasera a Bologna
Notizia pubblicata il 20 marzo 2008
Categoria notizia : Eventi
E' UN TOUR all'insegna del tutto esaurito quello che stasera riporta Antonello Venditti a Bologna. Da anni non gli accadeva di bruciare la prevendita con tanto entusiasmo e lui, nell'attesa di planare al PalaDozza alle 21, é il primo a stupirsene.
D'altronde, anche se scritto sulle lacerazioni di una separzione, il suo ultimo album Dalla pelle al cuore é un disco positivo che spinge l'ago del barometro nuovamente verso il bello come prova la presenza nel repertorio dello spettacolo di sette brani su otto. Manca solo Giuda, lasciata fuori più per scaramanzia che per demerito. Rinfrancato dalle duecentocinquantamila copie vendute un anno e mezzo fa dell'antologia Diamanti dopo lo scivolone di Che fantastica storia é la vita (ma, dati alla mano, pure il predecessore Goodbye Novecento non aveva brillato), l'uomo del segno dei pesci con Dalla pelle al cuore ha consegnato al mercato un disco di grande impatto umano e sentimentale accompagnato da un videoclip della stessa "title-track" interpretato dal figlio Francesco Saverio Venditti.
«E' un disco che nasce dal dialogo tra la mia anima laica e quella cristiana; tra il Venditti che canta la maestà del Colosseo e quello estasiato dalla santità del Cupolone», spiega addentrandosi tra le piccole, grandi, infedeltà delle sue nuove canzoni. E aggiunge: «Nelle cose umane, infatti, il percorso che porta alla redenzione passa necessariamente dal tradimento».
SUL PALCO dominato da una grossa "A" come l'iniziale del suo nome, lo spettacolo del cantautore romano pesca dal juke-box tutti i pezzi da novanta che hanno lastricato la sua carriera di dischi d'oro e di platino, spaziando da Ci vorrebbe un amico a Giulio Cesare, da Sotto il segno dei pesci a In questo mondo di ladri e su su fino all'affondo romantico di quella Ricordati di me relegata nel bis. Grande spazio, come detto, alle canzoni più recenti. «Ho scritto tutto l'album in un lasso di tempo relativamente breve, per questo le canzoni sono venute fuori praticamente una dall'altra, quasi a focalizzare i tanti passaggi di un unico percorso che ho individuato solo a disco ultimato», spiega l'autore di Notte prima degli esami parlando di questo diciassettesimo capitolo di una discografia iniziata nel '71 in condominio con il Francesco De Gregori di Theorius campus.
«Io e il produttore Sandro Colombini, infatti, abbiamo cominciato a lavorare al disco due anni fa con Piove su Roma, e Tradimento e perdono, il pezzo dedicato al tragico gesto di Agostino Bartolomei, ma anche a Tenco e a Pantani, poi é venuto il resto», ammette il cantautore, che in scena rinuncia all'amato-odiato pianoforte, ma non una band muscolosa ed arrembante, trainata da tre signori chitarristi come Toti Panzanelli, Maurizio Perfetto e Giovanni Di Caprio. Alla batteria siede il fido Derek Wilson, mentre il basso é di un'altra vecchia conoscenza quale Fabio Pignatelli. Alessandro Centofanti e Danilo Cherni alle tastiere, Amedeo Bianchi al sax , nobilitano la formazione, completata da Sandy Chambers e Julia St. Louis ai cori.
PER ANTONELLO (che in realtà si chiama Antonio) l'unico rammarico é rappresentato dal fatto di non poter avere al proprio fianco Gato Barbieri come nel disco. «Amedeo Bianchi é bravissimo, ma Gato ha il mio stesso modo di sentire ed é straordinario come. A volte, ti sembra di non capire cosa ha appena suonato, poi ascolti la registrazione e ti accorgi che il suo assolo é assolutamente perfetto».Â
(foto by 71433872@N00)