Spadolini, che uomo
Notizia pubblicata il 11 aprile 2008
Categoria notizia : Cultura
Il cattolichino Alberto Spadolini, considerato con Rodolfo Valentino e Jean Marais uno degli artisti più affascinanti, é il soggetto preferito dai grandi fotografi dell'epoca. Recentemente si é scoperto che una bellissima foto, in cui egli appare nudo, bello come un dio, con una misteriosa sfera in mano, é opera di Dora Marr, per molti anni compagna di Pablo Picasso.
Quest'ultima fotografa Spadolini per la brochure dello spettacolo teatrale "Catherine empereur" di Maurice Rostand, che viene inaugurato al Thèatre Nationale de l'Odeon di Parigi, nel novembre 1937 . Si racconta che il gelosissimo Picasso non abbia mai digerito quel servizio fotografico che sarà anche l'ultimo di Dora Marr!A svelare la genesi de 'le grand danseur' che non ha mai studiato danza, ma pittura e scenografia, ha contribuito lo scrittore Philippe Jullian.
Egli racconta che nel 1924 Alberto Spadolini si reca al Vittoriale al seguito di Duilio Cambellotti per progettare il nuovo teatro all'aperto e diventa amico di Gabriele d'Annunzio. Nacque così un'amicizia. E il giovane fu invitato a restare al Vittoriale e poi trascorrervi parecchi soggiorni. Quando il giovane decise di partire per Parigi il Poeta gli diede una mandragora, che egli stesso aveva scolpito, e tre lettere, una per Maurice Rostand e l'altra per Emilienne d'Alenà§on: d'Annunzio era certo che se la sarebbe cavata.Infine alcuni documenti recentemente ritrovati avvalorano l'ipotesi che Alberto Spadolini e Josèphine Baker abbiano vissuto una grande amicizia e poi una segreta storia amore. I due artisti sono insieme nel lavoro come nella vita, nello spettacolo 'La Joie de Paris' al Casinò de Paris, come nelle tournèe in Europa e in America.
Josèphine lo applaudirà con frenesia al Casinò: «Bravò Spadolini! Bis!»Oggi sappiamo che Spadolini negli anni '20 é con Giuseppe Capogrossi apprendista nello studio di Gambattista Conti, pittore del Vaticano; é aiuto scenografo al Teatro degli Indipendenti con De Chirico e Marinetti. Negli anni '30 a Parigi é danzatore con Mistinguett, Cècile Sorel e Josèphine Baker; é coreografo stimato da Maurice Ravel, da Paul Valery e da Marlene Dietrich; attore con Jean Marais e Jean Gabin; pittore apprezzato da Max Jacob e da Jean Cocteau. Negli anni '40 e '50 é cantante, scultore, illustratore, restauratore, giornalista, sceneggiatore e regista di documentari.Negli anni '60 Spadolini approda in Romagna dove vive la sorella Bice e restaura magnificamente gli interni della discoteca del Grand-Hotel di Rimini. Fu definito "il Leone della Riviera Adriatica".
A conclusione dei festeggiamenti per il 100° anniversario della nascita di Spadolini, la città di Cattolica organizza per giovedì 17 aprile alle ore 21, il "Festival Bolero-Spadò : cinema, danza, musica, pittura nella Parigi anni '30". Al Teatro Snaporaz, il "Nicoletta Fabbri Quartet" eseguirà musiche di Edith Piaf, Josèphine Baker, Django Reinhardt. Il jazzista Stefano Travaglini, nipote di Spadolini, dopo un lungo oblio, ci restituisce le note del Bolero-Spadò, musica dedicata dal maestro Enrique Juvet all'eclettico artista e grande successo del Casinò de Paris 1933. Il Centro Professionale Danza di Riccione presenta "Gitana", "Les Filles d'Esprit" e "Bolero di Ravel", coreografie di Antonella Bartolacci, scenografie naturalmente di Alberto Spadolini.
Sarà proiettato un documentario della regista riminese Cinza Zavoli dedicato "Ad Alberto, ai ballerini, alla Francia, alla negritudine". Fabio Filippetti ed Elsa Ravaglia intervistano lo storico dell'arte Riccardo Gresta, e lo scrittore Angelo Chiaretti . Al termine della serata nel foyer del Teatro si potrà infine ammirare la mostra su Spadolini e unirsi al brindisi finale offerto dalla città di Cattolica.
(foto di http://www.flickr.com/photos/pera)