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Da quel bar é passato un secolo. Centinaia di ospiti alla festa per ricordare i cent'anni del locale all'Abissinia

Notizia pubblicata il 10 settembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


I SIGNORI bagnanti non lascino Riccione senza aver gustato gli ottimi gelati e le deliziose bibite di vera frutta che a qualunque ora e a prezzi ridotti sono serviti in modo inappuntabile nel Ristorante Caffé Angelini, annesso all'albergo-pensione.

ERA la pubblicità , riportata su un cartoncino della prima metà  del secolo scorso. Invitava i turisti a deliziare il palato con le specialità  della casa che quest'anno festeggia un secolo di vita. Era il 1908 quando aprì i battenti a Riccione Abissinia. Da allora si sono succeduti più proprietari, dagli Angelini ai Morri, e migliaia di clienti, tra i quali tanti vip. I cent'anni di storia sono stati festeggiati lunedì dal patron Claudio Morri con le figlie Federica e Cristiana e la moglie Rita con una serata di gala e centinaia di invitati. In prima fila il sindaco Imola e uno stuolo di assessori. Poi i parroci don Matteo Donati, don Tarcisio Giungi e don Agostino Giungi.

Un'occasione per ripercorrere un secolo di storia attraverso una mostra fotografica.
Pionieri dell'attività  furono i cugini Matteo e Filomena Angelini che aprirono una pensione con poche camere e bar antistante. Dopo la loro scomparsa, negli anni Trenta ereditarono tutto i fratelli Primo e Cesare Angelini, padre della signora Elena che nel 1935 faceva già  parte dello staff. «Avevo solo dieci anni _ ricorda _ mi avevano affidato i registri che compilavo con i miei pasticci. Rimasi lì fino al 1963. Due anni dopo l'attività  fu ceduta».

In quegli anni tra gli ospiti della pensione si annoverarono personaggi illustri come Teodora, una duchessa della Sassonia. Con i bombardamenti della seconda guerra mondiale l'albergo, un tempo al posto dell'Hotel Baltic, fu distrutto. Servizi e bar rimasero dove si trovano ora. Elena conserva registri, foto e persino i piatti di ceramica pubblicitari degli anni Trenta, nonchè documenti, come la concessione del 1927 che autorizzava il ballo, purchè le minorenni, allora sotto i 21 anni, fossero accompagnate da un congiunto e che la musica cessasse alle 24.

Orario rispettato anche da Claudio Morri che per la serata ha ingaggiato Alessandro Ristori e la sua band. Morri rilevò l'attività  con il cugino Giuliano Vandi nel 1965 e da allora non ha mollato mai la gelateria, che dal 1988 dirige da solo. Tanti i racconti come quello di Giuseppe Lo Magro che ricorda quando, reduce dalle stagioni con buoni incassi, Virginia Angelini della Minerva lo portava in carrozza a prendere un gelato in viale Gramsci.

foto by http://www.flickr.com/photos/kiki-follettosa