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L’emozione che torna il festival ha trent’anni

Notizia pubblicata il 05 agosto 2009



Categoria notizia : Eventi


GIÀ dai manifesti, dai depliant, dagli inviti e dai programmi il sentore affettuoso e celebrativo dell’anniversario: quest’anno a Pesaro si festeggia il trentennale del Rossini Opera Festival.

In un unico assemblaggio d’immagini, trenta ritratti, trenta Rossini, uno diverso dall’altro, uno giovane e uno vecchio, a volte quasi irriconoscibile, un po’ solennizzato, un po’ caricaturale, con o senza parrucca, scolpito nel marmo, dipinto o disegnato, inciso come medaglia o fotografato da Nadar. Dal 9 al 20 Agosto, la trentesima avventura rossiniana che ha legato a sé la storia di Pesaro e quella delle nostre vite che accolsero già da subito il festival come espressione alta e meravigliosa di un emozionante avvenimento culturale. Come ogni anno, in prossimità dell’inaugurazione, gli organizzatori incontrano la stampa – quest’anno all’Alexander Palace Hotel del Marcucci Pinori - per un saluto speciale nel nome di Gioachino.
IL SOVRINTENDENTE Gianfranco Mariotti, vera stella polare di un progetto ardito e all’inizio poco popolare, ha aperto l’incontro. Ormai lo conosciamo bene: pacato, quasi didascalico come se “La Scala di Seta”, “Zelmira”, “Le Comte Ory” fossero tre appuntamenti di ordinaria amministrazione: poi senti dalla voce, vedi da come atteggia le mani, da come sceglie le parole che quelle tre opere sono le tappe gloriose della vita del “Cigno” e avverti che andando a vedere quegli spettacoli capirai cosa è la “felicità”. Il sovrintendente non vuole neppure sfiorare le note e tragiche difficoltà del momento, dice che il pubblico è aumentato in maniera esponenziale, che gli sponsor tradizionali non hanno abbandonato il Rof (presenti il presidente di Banca Marche Michele Ambrosini e il presidente della Fondazione Carisp Gianfranco Sabbatini), che tutta l’organizzazione del festival ha dato il massimo e che quello di quest’anno sarà un cartellone tradizionale che incontrerà il gradimento di tutto il pubblico: oltre le tre opere, quest’anno avranno autorevolezza culturale e piacevolezza d’ascolto, i Concerti di Belcanto, il Concerto Sinfonico dedicato ad Haydn, la “Petite Messe Solennelle”, l’esecuzione integrale de “Péchés de vieillesse”, in tre serate a Rocca Costanza in collaborazione con l’Ente Concerti di Pesaro.

Da vero incantatore di serpenti Mariotti ci convince e ci rende orgogliosi: il 30° festival sarà un grande Rof. Il maestro Alberto Zedda, che è direttore artistico, ha preso la parola per illustrare la complessa trama musicale di “Zelmira” («Recuperiamo parti tagliate») e per dirci del finale parigino mai eseguito a Pesaro.

INFINE il sindaco Luca Ceriscioli che ha accennato alle reali difficoltà economiche che «valgono la pena di essere coraggiosamente affrontate proprio perché il progetto rossiniano è altissimo, originale e prestigioso». Intanto abbiamo buttato l’occhio sui programmi dal 9 al 20 agosto: salutando con gioia silenziosa Claudio Scimone – un vero terrorista rossiniano – che dirigerà “La Scala di Seta”, il “Coro da Camera di Praga” che da quasi 30 anni ci accompagna splendidamente, Juan Diego Florez che, fra ricci neri e splendida vocalità, non si farà certo dimenticare, Bruno Canino che affronterà i “Péchés de vieillesse”, le Orchestre di Bologna e di Trento e Gregory Kunde al quale è legato il ricordo di un luminoso “Guglielmo Tell”. Dalla cartellina abbiamo tolto la locandina con le 30 immagini di Rossini e l’abbiamo subito appeso nello studio per festeggiare il nostro trentesimo Rossini Opera Festival.

foto by http://www.flickr.com/photos/fotorita/