Bologna Quando la voce é Angèlique. Reduce dalla vittoria agli ultimi Grammy la Kidjo sale stasera sul palco bolognese della rassegna 'Musicando' 'La mia patria é l'Africa, voglio essere la voce del mio popolo, ma la mia musica appartiene al mondo'
Notizia pubblicata il 17 luglio 2008
Categoria notizia : Musica
VIENE dal Benin, ma il suo regno é il mondo. Angèlique Kidjo é una delle voci più belle della musica etnica contemporanea e recentemente ha vinto un Grammy con lo straordinario album Djin Djin, nel quale duetta con grandi personaggi come Peter Gabriel e ospita fra gli altri Carmen Consoli.
La musicista e performer africana sarà stasera al Cortile del Terribilia, in piazza dei Tribunali a Bologna, alle 21,15 per il festival Musicando... un mondo di suoni diretto da Giorgio Zagnoni e sostenuto dalla Fondazione del Monte. L'ingresso é gratuito, ma bisogna prenotarsi ai numeri 340 4940160 oppure 339 4560879.
Angèlique, Mamma Africa é riconosciuta come una delle fonti maggiori di ispirazione dei musicisti internazionali. Quali sono le caratteristiche della sua musica rispetto a quelle che vengono dal resto del continente?
«La mia musica é profondamente influenzata da quella tradizionale del Benin che é differente dalle altre africane. le melodie hanno molto ritrmo e sono complesse. Quando ero bambina, amavo ascoltare molto soul, musica latina e jazz e anche queste mi hanno influenzato. Il mio linguaggio é così speciale che ha creato una musica il cui suono non é uguale a nient'altro».
Che cosa presenta in questo tour italiano?
«Ho con me musicisti africani, gli stessi con i quali ho registrato Djin Djin; faremo ascoltare quest'album, ma anche canzoni del passato».
Nell'album ci sono importanti collaborazioni e fra queste quella con Carmen Consoli. Che cosa l'ha colpita della nostra rockeuse?
«Carmen é realmente una cantante speciale. Amo la sua passione e la sua forza. Ci incontrammo in Etiopia per la celebrazione del sessantesimo compleanno di Bob Marley e fin dal primo nostro contatto amai la sua voce. Penso che i suoi toni si mescolino molto bene con i miei e che quindi siamo complementari».
Quali sono le grandi ispirazioni per le sue canzoni?«Con l'Unicef ho viaggiato in tutta l'Africa e ho incontrato gente incredibile, molto generosa e positiva nonostante che la situazione sia difficile. Questi popoli sono la mia principale ispirazione: io voglio essere la loro voce».
Come giudica la musica italiana?
«Voi avete dei grandi artisti e tutti dicono che la lingua italiana é molto musicale. La melodia in Italia é molto importante e io l'ammiro».
A cosa sta lavorando? Quali sono i suoi progetti?«Ho molti progetti, ma non ho il tempo per lavorarci perchè sono in tour dal febbraio 2007 senza fermarmi: ho bisogno di un break».
Come si definirebbe?
«Vorrei essere percepita dalla gente come una voce positiva dell'Africa. Tutte le notizie che arrivano dal mio continente parlano di guerre e carestie. L'Africa non é solo quello».
Che cosa si aspetta dal pubblico italiano?
«Non lo so, ma ogni volta che mi esibisco io cerco di dare il cento per cento di me stessa e ho chiaro il fatto che facendo così si riesce a condividere le cose e ciò accade anche se le culture sono lontane. Questa é la magia della musica: io voglio creare un legame fra i popoli».
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