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Il 'compagno' Andrea Mingardi sale sul palco della Lega Nord. L'artista alla festa che il Carroccio tiene a Marina di Ravenna

Notizia pubblicata il 18 agosto 2008



Categoria notizia : Musica


COM'E' la prima volta di Andrea Mingardi alla festa della Lega nord? «L'idea mi piace, sono curioso anch'io. In passato mi avevano già  invitato ma poi per altri impegni...». L'artista, simpatie a sinistra mai nascoste, sabato prossimo sarà  a Marina di Ravenna, ospite del Carroccio.

Chiamato a parlare di dialetto, mentre sta lavorando al secondo libro sul bolognese. Dopo il giro di boa del Ferragosto e la ripresa dietro l'angolo, viene da chiedergli: ma il prossimo sindaco dovrebbe dimostrare di cavarsela anche con i ‘benessum'? Pausa e risposta ineccepibile: «Se il dialetto significa non dimenticare le proprie radici sono d'accordo. Ma se diventa un discrimine per decidere la qualità  degli uomini, allora no. Non dobbiamo dimenticare che Dall'Ara era di Reggio, Imbeni di Modena, Zangheri romagnolo... Alla dogana del puro bolognese non sarebbero passati».
INSOMMA Mingardi ci tiene a non buttarla in politica. «Il dialetto é un valore culturale - corregge -, é la voglia di risentire i suoni dell'infanzia. E' uno straordinario meccanismo di autoironia per sdrammatizzare. Mi ha aiutato moltissimo anche musicalmente. Se penso alla Lega ho in mente Maroni che ama il blues. Poi magari sulle impronte digitali si possono aprire dibattiti... Però mi chiedo: la gente alla fine di cosa ha bisogno? Che qualcuno le offra uno specchio, continuamente, per potersi riconoscere. Gli si dice sempre che ha sbagliato tutto, che deve correre... Se invece trova qualcuno che le ricorda, ecco, questo é il suono della tua infanzia, questo é il tuo umorismo... Io credo che anche la Lega abbia voglia di leggerezza. Invitandomi, si dà  questa sensazione alla gente: tra esseri umani che non vogliono prendersi a cazzotti in faccia, ci possono essere anche punti di contatto».

PERO' Gianluca Pini, parlamentare Padano, di casa nella festa della ‘sua' Romagna, vorrebbe sentire in dialetto bolognese «il discorso d'investitura del prossimo sindaco». Anche se chiarisce: « La serata con Mingardi non ha niente di politico. Probabilmente é ospite nostro anche perchè gli interessa la materia e la Lega é l'unico movimento che parla davvero di queste cose». Manes Bernardini, segretario bolognese del Carroccio, immagina in dialetto anche gli slogan della campagna elettorale. A fine settembre vorrebbe organizzare la festa della Lega in piazza San Giuseppe, dietro l'Arena del Sole. «Certo che mi piacerebbe sentire in bolognese il discorso d'insediamento del prossimo sindaco - confida -. E' un patrimonio che il Comune non valorizza affatto, quasi fosse un limite. Invece non dobbiamo dimenticare chi siamo, non dobbiamo avere paura di dirlo».

foto by http://www.flickr.com/photos/_fabrizio_