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Andrea Babbi, amministratore dell'Apt regionale.Turismo, la città  riscopra la voglia di rischiare

Notizia pubblicata il 31 dicembre 2007



Categoria notizia : Turismo


"BISOGNA ridare speranza, riscoprire il desiderio. Solo così si combatte la decadenza presunta o reale di Bologna. Se togli il desiderio la gente ha paura e non rischia più". Andrea Babbi, da un anno e mezzo amministratore delegato dell'Apt regionale, é convinto che sia questo l'ingrediente fondamentale «anche nel turismo».

La sua scommessa: convincere il mondo che vale la pena di visitare Bologna seguendo le strade di motori, cibo e meraviglie d'arte. Le urgenze del 2008: il rilancio di Imola, le crisi di Porretta e del Corno.
Provi a elencare i grandi eventi di quest'anno.
«Sicuramente i campionati italiani di danza sportiva. Hanno portato 60mila presenze. Le mostre su Carracci e sul Viaggio, con 77mila e 25mila visitatori. L'inaugurazione di MamBo, a maggio. La vittoria della Ducati. Ma é andato bene anche il primo festival della psicologia, pensato dall'assessore Santandrea. E ci aspettiamo molto dal Comunale. In primavera una serata é stata dedicata interamente a cento tour operator in arrivo da tutto il mondo».
MamBo é un gioiello. Sfruttato a sufficienza?
«Deve diventare sempre più un punto di proposta e offerta culturale. E' urgente mettere a sistema la creatività . Dobbiamo puntare sulle giovani generazioni. Lo ripete sempre anche il cardinale Caffarra».
Che però nell'omelia di San Petronio ha lanciato l'allarme sulla decadenza spirituale e civile della città . E ha chiesto ai bolognesi se hanno ancora nel cuore la volontà  di non rassegnarsi al viale del tramonto.
«Sono contrario al piangersi addosso e non sono rassegnato al viale del tramonto. Vale ad esempio per il Corno alle Scale. Per me quell'esperienza é stata soprattutto questo: ridare speranza a chi aveva cento ragioni per non averla più. Invece il Corno riapre. Tra tante difficoltà  ma anche tanto entusiasmo».
Terapia contro il pessimismo.
«Bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo. Bologna ha potenzialità  enormi, é una realtà  che ha molto da vendere. Anche la Fiera si deve rinnovare».
Quanti turisti in provincia nel 2007?
«Credo che andremo in pareggio, é già  un successo. Nel 2006 i visitatori sono stati 3,2 milioni. Quest'anno,fino a giugno, abbiamo ospitato 1,4 milioni di persone».
Fra gli stranieri chi ci ama?
«I francesi, ad esempio. In generale gli appassionati del buon vivere. Gli americani ci stanno riscoprendo. Stiamo lavorando molto con gli Usa. L'aeroporto é una pedina strategica. C'é l'impegno a far diventare annuale il volo su New York. Quello su Mosca partirà  a marzo. Bologna é e rimane la capitale della regione più turistica d'Italia».
Restano troppi ritardi, ad esempio sulle infrastrutture. Per molti osservatori la definizione di «capitale» non é così scontata.
«Il piano territoriale regionale ridefinisce con forza questo concetto. Bologna é sicuramente la nostra porta d'accesso al mondo. Dobbiamo sfruttarla ancora. Per l'aeroporto dobbiamo investire sempre di più sul flusso di entrata. In questo periodo stiamo lavorando con la Spagna».
Nel frattempo l'Apt ha messo attorno a un tavolo Provincia, Comune e Camera di Commercio.
«Per me é stato un risultato importante. Ho cercato di essere al servizio di questi enti e degli operatori».
E' anche vero che un tavolo non si nega a nessuno.
«Qui c'é grande concretezza. Il dato più importante del 2007 alla fine mi pare proprio questo: operatori e albergatori bolognesi, prima poco propensi a svolgere una parte commerciale, si sono organizzati in un consorzio e gestiscono direttamente pacchetti per gli eventi cittadini».
Il bilancio?
«Molto positivo. Il meccanismo turistico non é buttare soldi ma portare gli operatori a fare la loro parte. Abbiamo raggiunto un buon rapporto con gli enti locali».
Il Comune fa la sua parte?
«Direi di sì. Basta con i lamenti e lo stare alla finestra. Prendiamo gli alberghi. Oggi si riempiono al 50-55 per cento, ancora sotto la media delle città  d'arte. Dobbiamo arrivare al 70. Ce la faremo, mettendo in rete gli eventi e promuovendoli sui mercati italiani e internazionali».(Foto by Ron Layters)